CAPITOLO 9

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Canzone che ascoltavo mentre scrivevo il capitolo: Lover - Taylor Swift

Viola

"19.05.24"

Quella data rimbomba nella mia testa. Non ho ancora accettato l'invito e non penso che lo farò.


La mia giornata continua a essere un disastro. Nella mia mente, oltre a quella data, rimbomba anche la lettera di mia madre, il divorzio dei miei genitori e le parole di mio padre di sei anni fa. Ogni volta che sento il nome di un familiare, i miei ricordi riaffiorano.

"A cena da mia zia", disse lui. Non volevo andarci.

Ero così persa nei miei pensieri che mi sono dimenticata di andare a lavoro.


5 MESSAGGI PERSI DA: ACE

ACE: COLLEGA DOVE SEI

ACE: COLLEGA!

ACE: STAI BENE?!

VIOLA: Sì, scusami Ace. Avvisa Les che sto arrivando.


«Eccomi, scusate il ritardo», mi scuso io.

«Quando mai tu non fai ritardo?», sbuffa Ace.

***
Mentre sparecchiavo l'ultimo tavolo, Ace si avvicina.


«Ehi, collega. Quindi per domani ci sei? Sai, la cena da mia zia?»

«Sì, sì ci sono». Non posso crederci, ho accettato.

Lui annuisce e se ne va.


***
Sentii un suono assordante provenire dall'esterno di casa mia. Era Ace. Scesi in un battibaleno e mi fiondai nella sua macchina.


Arrivammo a destinazione, era una corte. Non sapevo che Ace fosse ricco.



La corte all'esterno si presenta con una struttura a U, costruita in pietra e mattoni, circondata da muri robusti e tetti coperti da tegole di terracotta. Il portone principale, in legno massiccio o ferro battuto, introduce a un ambiente protetto. Balconi in ferro e finestre adornano le facciate, aggiungendo un tocco di eleganza rustica.

L'interno si presenta con un cortile centrale, pavimentato in pietra, è il cuore pulsante della corte. Qui si affacciano le abitazioni, caratterizzate da portici e logge. Gli interni delle case sono accoglienti, con travi in legno a vista, pavimenti in cotto e pareti intonacate. Gli spazi comuni includono una cucina condivisa, un pozzo e spesso un forno a legna, simboli di vita comunitaria e tradizione rurale.


***

Dopo un breve tour della corte, sentimmo la voce della zia di Ace attirare la nostra attenzione.


«Ace, signorina. La cena è pronta». Annuimmo e la seguimmo.


La sala è spaziosa, con una tavola imbandita di cibo, tra cui pollo, patate e bacon. Ci sedemmo e cominciammo a mangiare.



«Allora, io sono Melanie, e tu sei?», chiese curiosa la zia Melanie.



«Io sono Viola, Viola Thompson», dissi stringendole la mano. La mia mano era sudata e lei, imbarazzata, la lasciò subito.


La serata proseguì meravigliosamente fino al momento di andarsene.


«Allora zia, noi andiamo via», puntualizzò Ace, prendendomi per mano e uscendo.


Ace mi vide tremare e mise la sua giacca sulle mie spalle. Feci cenno di no, ma lui insistette e me la lasciò.


***

«Ace, parlando dei giorni passati. Non pensare che io non ti ami più. Io ti amo ancora, e sempre di più», sussurrai.


«Viola, te lo ridico: io non sono pronto per una relazione», puntualizzò.


Annuì e mi girai per andarmene. «Chiamo un taxi».


Mi sentii bloccare, Ace mi prese per il braccio e mi girò dai fianchi. Ci trovammo faccia a faccia, finché lui non posizionò le sue labbra sulle mie. A un certo punto sentii la sua lingua entrare nella mia bocca. Mi strinse sempre di più a lui, finché non sentii una voce.


«ACE ANDREW HALL!» gridò la zia. Lui mi spinse via e caddi a terra. Il momento più bello della mia vita fu rovinato da una vecchia brontolona e ricca sfondato.

NOTA AUTORE:

Non so se questo capitolo mi piace o no, a voi la decisione

Whisper of the heart Where stories live. Discover now