Capitolo 3

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"Lei ti ha amato e ti ama con tutta se stessa. Anche io

la amo, ma so che solo con te sarà felice, e vederla felice è l'unica cosa 

che voglio... Prenditi cura di lei, fallo tu al posto mio"


<<Oh, Charlotte! Scendi da 'sto letto, e prepara colazione per me e tuo fratello>> Grida mio padre, svegliandomi

Come si è capito io e lui non abbiamo proprio un buon rapporto, almeno, prima della morte di mamma eravamo molto uniti, sia con lui che con mio fratello, Cameron. Ora però mi odiano entrambi, credo per via della nostra somiglianza fisica.

Ero la copia di mia madre, me lo dicevano tutti, ma da quando è morta, mi guardo allo specchio con un velo di malinconia e mi domando se tutti sarebbero così tristi, se in quell'incidente non fossi sopravvissuta

<<Buongiorno padre, ciao Cam>> dico freddamente

<<Non mi chiamare così>> mi interrompe sprezzante mio fratello

Inizio a preparare la colazione, ignorandolo, ma una tazza piena di latte mi cade a terra quando inciampo nei miei passi, nel tragitto tra il ripiano dove era appoggiata al microonde.

fa che papà non mi abbia visto, ti prego  

<<SEI SEMPRE LA SOLITA! Neanche a preparare la colazione sei capace! Sei un disastro, perchè non sei morta! Susanne era molto meglio di te, perchè lei? Perchè non tu? Piccola traditrice schifosa! Non ti vuole nessuno!>> mi urla contro prima di darmi uno schiaffo

<<Se non fossi nata avresti fatto un favore a tutti!>> grida poi, prima di tirarmi un'altra sberla

Odio quando mi paragona a mamma

<<Servi a qualcosa? La tua vita è utile?>> mi chiede

io non rispondo e lui si arrabbia ancor di più

<<Rispondimi! Sei solo una codarda; una piccola, schifosa, lurida codarda! Vattene ora, vai a scuola, e ringrazia che il fatto che non voglio pagare qualcuno per pulire casa, per questo sei ancora qui>> mi da' un ultimo colpo e se ne va.

In lacrime e con la guancia in fiamme prendo la cartella ed esco, passando davanti a Cameron che ha assistito a tutta la scena

<<Te lo meriti, sorellina>> inizia con un ghigno <<Se non fossi mai nata la mamma sarebbe ancora qui>> 

Odio quando me lo ricordano, ma è la verità... Mia madre, Susanne Diggory, è morta in un incidente mentre mi stava portando a lezione di canto. Eravamo su una provinciale quando un camion ha sbandato, andando a schiantarsi proprio dal lato del guidatore. Io sono andata in ospedale, ferita gravemente, ma mamma non ce l'ha fatta, è morta sul colpo. 

Da quel maledetto giorno di sei anni fa io non canto più, e mi vergogno di me stessa, chiedendomi del perchè non fossi morta io al suo posto. 

Tanto non servo a nessuno, perchè non la faccio finita e raggiungo la mia mamma?

Mi precipito fuori dalla porta, cercando di asciugare le lacrime. Io non piango, non per loro. Non per lui.

Con le mani tremanti chiamo Matt, l'unico che sa. L'ha scoperto per caso; era a casa mia, papà era ubriaco e come al solito si è messo a insultarmi, poi mi ha tirato uno schiaffo, ma Matt l'ha fermato e mi ha portata via prima che potesse farmi veramente male. Inutile dire che mi ha costretto a raccontargli tutto.

Take me awayWhere stories live. Discover now