Capitolo 12

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Quando varchiamo la porta della scuola di ballo e la brezza notturna sfiora la mia pelle scoperta, mi accorgo che quella sensazione di calore provata al termine della lezione non è ancora andata via. Anche l'adrenalina fa la sua parte, ma non si tratta solo di questo. Sembra quasi che il mio corpo si sia risvegliato da un sonno lunghissimo, da uno stato di torpore di cui non ero nemmeno consapevole. Si tratta di una prerogativa del ballo, o magari del tango? Oppure è una cosa che succede a tutti i ballerini? Mi rendo conto che siamo arrivati accanto alla mia automobile senza che nessuno dei due abbia detto una parola. Si è creata una strana tensione tra noi due, ma non riesco a collocarla e sinceramente mi fa sentire strana.
Riemergo dai miei pensieri solo quando Hyunjin mi pone una domanda.

«Ti è piaciuta la lezione? Che ne pensi?» Il suo tono di voce è tranquillo, pacato come al solito. Forse sono l'unica a sentirsi leggermente stordita, probabilmente perché non sono abituata a questo tipo di contesto.

«A dire la verità sono molto entusiasta. Non mi aspettavo questo risultato nella prima sessione per quanto riguarda le mie personali abilità.»

«L'hanno detto anche i maestri, sei predisposta. Devi solo credere di più in te stessa e rilassare un po' le spalle. Per il resto, vai già alla grande.» Afferma, mentre sulle sue labbra spunta un sorriso sincero.

«Mi impegnerò ancora di più la prossima volta. Poi è anche merito tuo, mi hai guidata per tutto il tempo, facilitando di molto il lavoro. Nonostante non sia la tua disciplina, ti sei dimostrato un bravissimo ballerino. Ammetto che mi piacerebbe tantissimo vederti ballare un giorno.» Confesso, sperando di non infastidirlo con questo commento.

«Magari un giorno ti mostrerò qualcosa.» Rimane sul vago, ma non sembra assolutamente turbato dalle mie parole. «Perdonami se non mi fermo a chiacchierare, ma devo correre a casa, ho un quadro da finire entro domani e in più ho lezione tutto il giorno. Tu mandami un messaggio quando arrivi a casa, va bene?»

La sua premura mi scalda sempre il cuore. «Forse dovremmo valutare di spostare l'orario delle lezioni e anticiparle un pochino? Mi dispiacerebbe crearti problemi con il lavoro.»

«Ma no figurati, devo solo organizzare meglio i miei impegni. Magari è la volta buona per iniziare a sfruttare le agende.»

A questo punto la conversazione è finita, lui domani dovrà alzarsi presto per le lezioni e io dovrei andare a riposare, ma nonostante il tono di voce di Hyunjin sia giocoso, non posso fare a meno di sentire ancora quella strana sensazione, quella specie di energia che sembra accarezzare la mia pelle. Forse dovrei fargli la domanda che continua a ronzarmi in testa; non ha senso tenerla per me.

«Hyunie posso farti una domanda?» Il mio cambio di argomento e il tono diverso devono averlo messo sull'attenti, perché la sua espressione asserisce immediatamente.

«Certo.»

Prendo un respiro profondo, alla fine a chi altri dovrei chiedere se non a lui? Siamo partner e lui ha molta esperienza nel campo della danza, sicuramente saprà darmi una risposta soddisfacente.

«Quando si parla di chimica nella danza, si riferisce alla compatibilità e alla connessione della coppia, giusto? Quella sintonia che si percepisce, deriva dal ballo? Mi spiego meglio; è la danza in sé a farti provare quella sensazione o magari è il livello di esperienza del partner. Ci si sente sempre così?» Chiedo quasi tutto d'un fiato. Per quanto mi sforzi, non  riesco a decifrare l'espressione sul suo volto, e la risposta che fornisce, mi lascia interdetta.

«La chimica viene prima del ballo. Si crea sin dal primo incontro, è qualcosa che scatta in automatico, o c'è o non c'è. Non ci sono vie di mezzo. Solitamente ballare, soprattutto un genere come quello del tango, aiuta a farla venire a galla. Per rispondere più chiaramente alla tua domanda, no Rose, non è il ballo, ma le persone.»

Tango got us in loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora