Capitolo 1- Il ladro di ciabatte

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Ero appena uscita dall'acqua, mi ero asciugata e mi ero sdraiata per riposare, siccome non molto più tardi saremmo tornati in oratorio.

Mia sorella e i miei amici stavano ancora facendo il bagno, finalmente quella giornata così cupa e nuvolosa era diventata soleggiata, sui volti di ragazzi ed animatori si poteva scovare gioia nel vedere che il Mercoledì della prima settimana del Campus Estivo non era stato del tutto sprecato!

La piscina non era molto grande e neppure profonda: a malapena mi arrivava alle spalle e, detto da una che all' epoca non arrivava al metro e cinquanta, ci potete credere!

Attorno alla piscina, il pavimento era rivestito di erba finta e, ogni volta che ci passavi sopra, faceva rumore.
Ad un certo punto, sentii proprio quel calpestìo, così mi alzai per vedere chi o cosa fosse, ma notai che le mie ciabatte erano sparite!

Guardai intorno e mi accorsi che un ragazzo le aveva prese, era moro con gli occhi scuri, abbastanza basso, non sapevo molto sul suo conto, tranne che si chiamasse Federico e che avesse un anno in più di me.

"Ridammi le mie ciabatte!" dissi per richiamare la sua attenzione.

"Appartengono a me" rispose lui in tono sarcastico.

"Sono magenta proprio come le mie" ribattei.

"Perchè un ragazzo non può indossare il magenta? Guarda che io sono trans! Sai cosa vuol dire?" continuò Fede.

"Sì che lo so, ma ascolta: a me non interessa della tua identità sessuale, invece, mi interessa avere indietro le mie ciabatte" risposi abbastanza infastidita.

Lui sbuffò, ma non me le restituì.

"Dai, ti prego, Federico" avanzai in tono supplichevole, anche se mi stavo spazientendo.

"Come sai il mio nome?" chiese lui, come se il fatto che io conoscessi il suo nome fosse importante in quel momento.

Non sapendo cosa rispondergli, perchè effettivamente neppure io sapevo come avessi fatto a conoscere il suo nome, decisi di raccontargli una storiella per prenderlo un po' in giro, giusto per ricambiargli il favore😉.

"Senti,-cominciai a parlare seriamente- ti racconto la verità, ma non dirla a nessuno, mi raccomando: io sono Maga Merlina e so tutti i nomi delle persone che ci sono qui" dissi in tono sarcastico e scoppiai a ridere.

"Per un attimo ti avevo anche creduta,-affermò Federico- seriamente, però, come sai il mio nome?" continuò lui, deciso a scoprirlo, era proprio una testa dura, il fatto era che io non lo ricordassi, così gli dissi la verità.

"Se devo essere sincera, non ricordo come faccio a saperlo" ammisi.

"Ok..." rispose lui e mi consegnò le ciabatte.

Ci salutammo e ognuno andò per la propria strada.

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