Capitolo 2 - Kamasutra do Brazil

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Erano passati alcuni giorni dalla prima ed ultima volta in cui io e Federico avevamo parlato.

Devo ammettere che da quando avevamo avuto quella mini discussione, in me si era mosso qualcosa, anche se non avevo ancora capito cosa🤷‍♀️, sapevo soltanto che non riuscivo a comprendere quell'individuo.

Erano circa le 14:00,e questo voleva dire che era appena terminato il mio momento preferito della giornata: la pausa pranzo, durante la quale ogni ragazzo/a e ogni bambino/a si divertiva, lo preferivo ai giochi mattutini e pomeridiani perchè potevo stare e, soprattutto, parlare con chi volevo, senza che fossimo separati dai colori delle squadre: rossi, verdi, gialli e blu;
la fine della pausa significava anche che chi era andato a mangiare a casa tornava, quelli della mensa e del pranzo al sacco si riunivano (perchè prima erano tutti sparsi in giro per l'oratorio a giocare, chi a calcio, chi a pallavolo, chi a Schiaccia 7 o 3, ecc..., insomma, ci si dava da fare con il divertimento!) e ci si preparava per i giochi del pomeriggio, che a volte erano preceduti dai balli di gruppo!

È proprio qui che si vedeva una netta differenza tra i piccolini, che ballavano a ritmo di musica ogni tipo di canzone, il contrario, invece, succedeva tra i ragazzi delle medie, che evitavano di ballare qualsiasi tipo di canzone, tranne alcune persone che ci provavano e io ero di più per quest'ultima parte.

Tra i balli del giorno, ce n'era uno che ballavo sempre con nonchalance, ma penso che proprio da quel dì non lo dimenticherò più, infatti, ad un certo punto arrivò...

...potete benissimo immaginare chi mi raggiunse, cioè Federico -il ladro di ciabatte-

"Sai cosa significa questa canzone?" chiese lui, ero stupita dalla sua domanda, ma effettivamente non sapevo dare una risposta, così replicai con sincerità.

"Beh...parla delle posizioni in cui farlo"disse lui con molta tranquillità.

Non ho avuto una reazione specifica, ma scommetto che ero diventata super rossa in faccia e penso che lui se ne fosse accorto, non avevo mai parlato con un ragazzo di quell' argomento lì, perciò mi sentivo abbastanza imbarazzata.

Federico si posizionò accanto a me, ero ancora più a disagio, anche se non lo davo a vedere e continuavo a ballare con nonchalance.

In un punto preciso della canzone che suonava *posição número 2 (posizione numero 2)*, Federico si girò verso di me e sfondò quella specie di muro silenzioso venutosi a creare tra noi due e pronunciò: "Hai capito adesso?"
"Sì, grazie" ribattei.

Ma che risposta era? Perchè lo avevo ringraziato? Perchè lui ha tenuto tanto a farmelo sapere? Queste erano soltanto poche delle tantissime domande che in quel momento mi frullavano in testa, che mi fecero perdere tra i miei pensieri.

Fu la voce di uno degli animatori che chiedeva ad ognuno di noi di raggiungere la propria squadra, fu in quel momento che mi accorsi che la canzone era finita da un pezzo, stavano per iniziare i giochi e, soprattutto, Federico non era più accanto a me!

Io ci stavo provando, ma più lo facevo e più mi rendevo conto di non riuscire a comprendere quel ragazzo così ambiguo che, in fondo in fondo, (lo devo ammettere) mi cominciava a stare simpatico : )

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