Capitolo 3 - Fede "Zoccolone"

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Quel Mercoledì della seconda settimana di Campus Estivo, eravamo in piscina, fortunatamente quella giornata era stata tutta soleggiata e ce la siamo goduta tutta, abbiamo fatto tanti bagni in acqua e tantissimi scivoli.

Era pomeriggio,
quando io e la mia migliore amica Emily, una ragazza della mia stessa età, dolce, empatica, super intelligente e che fa uscire il mio lato migliore💜, andammo a cercare mia sorella, che era in qualche scivolo insieme alle sue amiche, e tornammo dai nostri teli, zaini ecc...

Era ora di merenda.

Il nostro tavolo era vicino a quello di Tommaso, la mia crush dell'epoca, un biondino, occhi verdi, che fa sempre lo stupido, e vicino al suo c'era anche quello del famoso "ladro di ciabatte" e dei suoi amici, così io, Gaia (mia sorella) ed Emily facemmo merenda con loro.

Una volta finito di mangiare, dovevamo iniziare a prepararci, mettere via i teli, cambiarci, sistemare tavoli e sedie ecc...

Nel mentre, avevamo continuato a parlare con Tommaso ed il suo fratellino Edoardo.

Ad un certo punto, quell'invadente di Federico, si intromise nei nostri discorsi, ma io dico, non poteva farsi qualche volta i fatti suoi, quello era il mio pensiero del momento, invece, al giorno d'oggi sono contenta che si sia intromesso.

"Ehi fra, come va?" disse Federico
"Bene, abbiamo appena finito di mangiare" avanzò Tommaso
"Vedo che sei in buona compagnia" continuò "il ladro di ciabatte" in tono sarcastico.
Anche se volevo, non risposi, però lo guardai storto.

Mi sembrava che quel ragazzo avesse sempre voglia di stuzzicare qualcuno e in quel periodo era il mio turno, siccome in un modo o nell'altro mi dava attenzioni che ritenevo inutili e che non avevo richiesto.

"Certo che sei proprio uno zoccolone" pronunciò Tommy
"Fede zoccolone" ripetè l'altro.

Scoppiarono entrambi in una folle risata, nel frattempo, io assistevo alla comica scena, che aveva provocato in me un leggero riso, era la prima volta che ridevo a qualcosa detto da quell'invadente di Fede, per un momento mi ero anche dimenticata del fastidio che mi procurava la sua presenza.

Ad un certo punto, Federico notò che io, effettivamente avevo riso e disse: "Incredibile, sono riuscito a farti ridere"
A quel punto non riuscii a trattenermi, così gli risposi: "Guarda che non è difficile farmi sorridere, sono proprio le tue battute che non mi fanno ridere!"

Fede non aprì bocca, tornò dai suoi amici, mi sembrava di averlo offeso, ero stata istintiva, non avevo riflettuto sulle parole che ho pronunciato, non mi sembrò che fossero così gravi, ma la mia coscienza non mi dava tregua!

Q

uando tornammo in oratorio, cercai di parlargli, ma ogni volta si allontanava o veniva chiamato da qualcuno.
Santo Cielo, più cercavo di capirlo, più non ci riuscivo!

Nei giorni successivi, mi rivolse qualche attenzione, mi aveva detto che non si era arrabbiato oppure offeso, aveva soltanto fatto finta: era sempre il solito!

Ma così mi piaceva, cioè non avevo una cotta per lui, cosa andate a pensare?!
Era solo che lo preferivo quando era sè stesso, nella sua incomprensibile ironia!

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