8 - Do you trust me?

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Somethin' 'bout you
Makes me wanna do things that I shouldn't

- Dangerous Woman, Ariana Grande

𝐂 𝐀 𝐓

«And I know now, that I'm so down...», canticchio contemporaneamente ai 5 Second of Summer, il mio gruppo preferito. Sono una loro fan accanita dai tempi delle scuole medie, ma è da un po' che non ascolto le loro canzoni e sinceramente mi è mancato.

Aziono il mixer e lascio che frulli la frutta al latte di cocco e allo yogurt. Sono in pausa studio e sono le cinque del pomeriggio, il che vuol dire solo una cosa: è ora dello spuntino.

La cuffietta destra cade e mi permette di sentire Veronica. «Credevo che fosse Amy a cantare».

La riccia di casa compare al mio fianco e fruga nel mobiletto delle merendine alla ricerca del pane in cassetta. Afferra un coltello e lo intinge nel burro d'arachidi, poi solleva un angolo delle labbra. «Non ti vedevo così pimpante da un bel po', sai?»

Alzo le spalle e ricambio il sorriso. «Be', è quello che accade quando ti liberi di un peso»

E sì, sto parlando di Colin.
A quel brunch con gli amici non ci sono più andata e, al contrario, sono finita nel suo letto, tra le sue lenzuola, premuta contro il suo corpo nudo. Erano le quattro del mattino quando mi sono svegliata e ho trovato Colin che dormiva lì, al mio fianco. Ho stretto il cuscino e sono rimasta a guardarlo dormire beatamente. Aveva i capelli scompigliati, il suo petto faceva su e giù seguendo un ritmo regolare. Il viso, incorniciato dalle lunghe ciglia scure, era rilassato e bellissimo, come avevo sempre pensato quando avevo diciassette anni.

In quel momento, però, mi ha assalito una consapevolezza.
Non lo amavo più.

Ero legata ai bei ricordi che avevamo creato ed ero così arrabbiata con lui perché aveva rovinato ogni cosa. Non gli ho dato a parlare per così tanto perché immaginavo che col tempo sarei riuscita a passarci sopra, come se si fosse trattato di uno stupido dosso lungo la strada.

Non nego che ho pensato di perdonarlo, così saremmo potuti andare avanti. Insieme.

Ma poi ho ripensato al dolore che mi ha trafitto quando Amy mi ha raccontato per filo e per segno ciò che suo fratello aveva scoperto. La mia mente ha immaginato un'altra ragazza che gli faceva gli occhi dolci, che lo baciava dove lo avevo baciato io, lui che la toccava...

Mi ha fatto sentire... sbagliata. Insomma, cosa aveva lei in più di me che io non riuscivo a dargli?

Nulla, in realtà. Forse non gli importava di me poi così tanto.

Ho lasciato il suo appartamento subito dopo essermi rivestita e mi sono sentita molto più leggera, come se avessi sbloccato un lucchetto e sciolto le catene che mi tenevano intrappolata.

Colin fa parte del mio passato adesso, è un capitolo chiuso, e posso finalmente proseguire con la mia vita.

«E chi lo avrebbe detto che ci dovevi andare a letto per togliertelo dalla testa?», ironizza.

Mi stringo nelle spalle. «La vita è proprio strana»

Lo smoothie sembra essere pronto, per cui spengo il mixer e verso la miscela rosea in due bicchieri e aggiungo una cannuccia in uno di questi. «Volevo farlo anche a te e a Clary, ma abbiamo finito la frutta», le dico, dispiaciuta.

V scuote la testa e addenta il suo pane al burro d'arachidi. «Non preoccuparti, tanto sai che non ci piace tanto. Troppo dolce»

Alzo gli occhi al cielo. «Dovreste provare qualcosa di più salutare. Claire beve solo bibite gassate e tu acqua naturale.»

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