You & I - Argento e Smeraldo [H.S.]

Cap. 9 - Segni indelebili. Parte 3

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L'ultima parte di Segni indelebili. Spero vi piaccia, commentate e votate ;)

Canzone per il capitolo: Don't let me go di Raign

Buona lettura

Ed eccola lì, ancora seduta sul letto, con il mento poggiato sulle ginocchia e le gambe strette tra le sue fragili braccia. I suoi occhi sembravano voler dire così tanto, anche se non stava guardando me, ma il vuoto. Quando mi vide di nuovo lì, nella sua stanza, sembrava confusa, ma fu un attimo. Adesso stava sorridendo, anche se il suo era un sorriso stanco, e questo mi diede la forza di proseguire. -Se vuoi posso rimanere qui con te, per questa notte.- la voce mi uscì un po' troppo supplichevole. Era come se fossi più io ad aver bisogno di restare lì rispetto a lei. E forse era fottutamente vero. Anche se avevo continuato a respirare per tutto quel tempo, era come se non avessi vissuto affatto. Se non potevo vederla, niente aveva più significato.

Non disse nulla. Si distese sul letto sotto le coperte e lasciò un angolo scoperto, indicandolo con la mano. -Vieni qui.- non me lo feci ripetere una seconda volta. Felice come un bambino andai da lei e mi sistemai sotto le coperte. Cercai di ignorare l'emozione che provavo ogni volta che i nostri corpi si avvicinavano e il nostro calore si fondeva. Cercai di fermare l'accelerazione del mio cuore e il desiderio di impossessarmi delle sulle morbide labbra.

Tutto ciò che avevo sempre voluto, tutto ciò di cui avevo sempre avuto bisogno, era lì tra mie braccia. Le parole erano superflue. Potevano solo fare male. Pensavo di salvarla, allontanandomi da lei, e invece l'avevo solo distrutta dentro. I rapporti con nostra madre non erano migliorati e neppure a scuola le cose andavano meglio, e lei aveva dovuto imparare a sopravvivere a tutto, da sola... la mia piccola, dolce e indifesa Lisa.

Ma adesso avrei cercato di rimettere le cose apposto, l'avrei protetta, standole accanto anche se questo avrebbe finito per dilaniare la mia anima, perché non avrei potuto mostrarle i miei veri sentimenti, non avrei mai potuto trovare il coraggio di pronunciare quella frase che faceva così tanta paura.

Lisa's pov

Svegliarsi dopo quell'incubo fu come essere gettati dentro una vasca colma di acqua gelida. Ma, quando stringevo la sua mano, la sensazione del "va tutto bene adesso" si diffondeva, gradualmente, dalle mie dita a tutto il mio corpo. Avevo ancora paura di chiudere gli occhi... la parte più irrazionale di me mi spingeva a credere che, se lo avessi fatto, lui sarebbe scomparso di nuovo.

Quasi tutte le mie notti erano popolate da incubi. Anzi, da un unico terribile incubo, sempre lo stesso. Dopo mesi e mesi, in teoria, avrebbe dovuto terrorizzarmi di meno, e invece tutte le volte mi colpiva con la stessa intensità della prima volta e terminava solo quando mi svegliavo urlando.

E nessuno mai entrava nella mia stanza per venire in mio soccorso, per capire cosa mi fosse successo. Ero sola, sola con le mie paure. In fondo era anche normale che nessuno sentisse le mie urla. Al primo piano c'erano solo la mia stanza e quella di Harry, mentre i nostri genitori dormivano al secondo piano. Lì non potevano sentire nulla, forse.

Nel mio incubo mi ritrovavo in una fitta coltre di alberi ricoperti di muschio, avvolti in un silenzio così profondo e insopportabile da schiacciarmi i timpani, alti fino a oscurare quasi completamente il cielo grigio. Odiavo quel silenzio e quell'aria soffocante, eppure mi costringevo ad andare avanti, a scendere nella gola più profonda e oscura di quella selva.

Mi affannavo, in quel labirinto di alberi tutti uguali, senza una direzione, cercando qualcosa o qualcuno, disperatamente e sempre più freneticamente. E poi arrivava il momento in cui si insinuava nella mia mente l'idea che, forse, non c'era niente né da cercare né da trovare in quella foresta vuota e tetra, e niente ci sarebbe stato mai, per me... fino a che, negli abissi di quella oscurità compariva una figura a me familiare, Harry.