Nei giorni successivi decisi di evitare Federico a tutti i costi. Ogni volta che lo vedevo nei corridoi del campus, cambiavo direzione, fingendo di non averlo visto. Nei momenti in cui era impossibile evitarlo, facevo finta di essere impegnata al telefono o di parlare con qualcun altro. Era chiaro che avevo bisogno di tempo e spazio per riflettere su quello che era successo e capire cosa volevo davvero.
Durante quel periodo, sentii il bisogno di fare un cambiamento significativo. Decisi di rinnovare il mio look, qualcosa che mi facesse sentire diversa e più sicura di me stessa. Mi recai in un salone di bellezza e tagliai i capelli, optando per un taglio moderno e sbarazzino. Decisi anche di schiarire leggermente il colore, aggiungendo dei riflessi dorati che illuminavano il mio viso. La mia nuova pettinatura era fresca e vibrante, esattamente quello di cui avevo bisogno per lasciarmi alle spalle il passato.
Ma non mi fermai lì. Rinnovai anche il mio guardaroba, scegliendo abiti che valorizzassero la mia figura e riflettessero il mio stato d'animo. Top alla moda, gonne a vita alta, jeans aderenti e vestiti eleganti riempirono il mio armadio. Aggiunsi accessori vistosi e scarpe nuove, tutto scelto con cura per completare il mio nuovo stile. Volevo che il mio aspetto esteriore rispecchiasse la mia determinazione interiore a superare quel periodo difficile.
Il cambiamento non passò inosservato. Il primo giorno in cui sfoggiai il mio nuovo look, notai immediatamente le reazioni dei ragazzi del campus. Molti di loro mi guardavano con occhi nuovi, sorridendomi e cercando di avvicinarsi a me. Ricevetti complimenti da compagni di classe e perfino da alcuni professori. La mia nuova immagine stava attirando molta attenzione, e devo ammettere che mi sentivo rinvigorita da tutta quella considerazione.
Federico, d'altro canto, sembrava incapace di nascondere la sua gelosia. Ogni volta che mi vedeva parlare con altri ragazzi, il suo sguardo si faceva scuro e tormentato. Lo osservavo da lontano mentre stringeva i pugni o fissava il pavimento, chiaramente combattuto tra il desiderio di avvicinarsi a me e la frustrazione di vedermi circondata da altri. Era evidente che il mio cambiamento lo stava colpendo profondamente.
Un giorno, mentre camminavo verso la caffetteria con un gruppo di amici, Federico mi fermò all'improvviso. "Asia, possiamo parlare?" disse, il suo tono più urgente del solito.
"Non ora, Federico," risposi, cercando di mantenere la mia voce ferma. "Ho da fare."
Lui sospirò, passando una mano tra i capelli con un gesto nervoso. "Ti prego, solo cinque minuti."
Gli amici che erano con me si allontanarono discretamente, lasciandoci soli. "Va bene," dissi infine. "Di' quello che hai da dire."
"Mi dispiace per come sono andate le cose," iniziò, il suo sguardo fisso nei miei occhi. "So di aver sbagliato e voglio rimediare. Non posso sopportare di vederti con altri."
"Federico, devi capire che il mondo non gira intorno a te," risposi, cercando di mantenere la calma. "Devo pensare a me stessa e a quello che è meglio per me."
Lui annuì lentamente, come se stesse cercando di assimilare le mie parole. "Capisco. Ma sappi che non smetterò di lottare per te."
Lo guardai per un momento, valutando la sua sincerità. "Federico, se vuoi davvero una possibilità, devi dimostrare con i fatti e non con le parole."
Con un ultimo sguardo intenso, Federico annuì e si allontanò. Sapevo che quella conversazione non avrebbe risolto tutto, ma era un passo nella direzione giusta. E mentre lo guardavo allontanarsi, sentii un senso di sollievo. Avevo finalmente preso in mano la situazione e, indipendentemente da quello che sarebbe successo, sapevo che ero sulla strada giusta per ritrovare me stessa.