Un ragazzo di buona famiglia si iscrive ad una prestigiosa Università di Osaka, pur essendo originario di Nagazaki, perché desidera diventare un attore autonomamente, senza l'influenza dei Moriyama. Ciò che Eiji ancora non sa è che suo padre ha assu...
"Non lo perderò di vista per nessun motivo al mondo, Signor Moriyama."
Replicò Rin Fujii.
"Da oggi in poi sarò la vostra guardia del corpo. Potete fare affidamento su di me per qualsiasi incarico."
Disse Rin rivolgendosi al ragazzo.
"Per prima cosa non sono stato io ad assumerti, ma la mia famiglia e poi... dammi del tu."
Replicò Eiji salendo sull'auto di un perfetto sconosciuto.
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"Non prendertela con i tuoi genitori, loro lo stanno facendo unicamente per il tuo bene. Diventerò la tua ombra, non ho alcuna intenzione d'interferire con i tuoi studi."
Argomentò Rin mentre oltrepassava il cancello dell'enorme villa dei Moriyama.
"Lo so, ma ormai sono un uomo. Posso difendermi anche da solo!"
Esclamò Eiji.
"E da chi, precisamente? Pensi che basti essere un uomo per non farsi ammazzare?!? Mi alleno da quando ero un ragazzino per questo mestiere. Sono diventato un sicario quando non avevo più nulla da perdere."
"Cosa intendi dire..."
Eiji non sapeva niente di lui.
Voleva fargli delle domande, infondo avrebbero condiviso la stessa camera nel dormitorio maschile, ma al tempo stesso non voleva sembrare invadente.
Chi era veramente Rin Fujii, aldilà di quella beretta nascosta sotto la giacca?
"Non ho più una casa o una famiglia da cui tornare. Ho perso tutto ciò che avevo durante un incendio molti anni fa, sono l'unico sopravvissuto."
Disse il bodyguard.
"Mi dispiace... non lo sapevo."
Si giustificò Eiji.
"Non preoccuparti, è una vecchia storia. Avevo solo 10 anni quando è successo..."
"Posso chiederti quanti anni hai adesso?"
"27."
Rispose Rin, mentre scaricava i bagagli.
"Credevo fossimo coetanei, io ne ho..."
"20. So tutto di te Eiji, o quasi."
Affermò il bodyguard.
"Andrà bene iscriversi alla stessa facoltà, voglio dire... sei un sicario..."
"Ex sicario. Hai paura di condividere la stanza con me?"
Un assassino. Gli domandò dopo aver chiuso a chiave la porta.
"No. E' solo che... non ho mai condiviso la mia camera con nessuno."