XI

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ero seduta nei sedili dietro accanto a dadda, richi alla guida e nicolas accanto. mio fratello ha insistito per avere lui vicino per conoscerlo meglio.

mi stavo allegramente facendo gli affari miei guardando svogliatamente il telefono con la cuffia spiaccicata nell'orecchio e Chicago di Michael Jackson nell'orecchio sinistro. nel mentre mi stavo guardando delle storie su insta dei miei amici che se la spassavano alla grande in discoteche varie per poi morire il giorno dopo a lavoro.

'con me queste cose mica le facevano, se proponevo qualcosa erano anche capaci di insultarmi l'albero genealogico'  pensai infastidita, e credo che anche la mia faccia abbia parlato perché dadda mi tira piano una manata  sulla spalla per attirare la mia attenzione e mi fa uno sguardo interrogativo come per chiedermi se qualcosa non andasse, ma lo rassicurai dicendogli un semplice

-nulla tranquillo-

spensi il telefono e porsi la mia cuffia a dadda, tanto avevamo gli stessi gusti musicali, e poi avevo il nostro cantante preferito, quindi non poteva dire di no

-che canzone é?- chiede prima di prendere la cuffia

-Chicago di Michael-

prese subito la cuffia e se la mise molto velocemente. risi appena e poi mi girai verso il finestrino per guardare fuori.

mi si presentò un paesaggio bellissimo, vidi una vasta pianura di erba e un bellissimo cielo rosa con qualche nuvola arancione. rimasi a fissarlo per un po', ma poi mi sorse una domanda

-eeem richi, stiamo andando a visitare un posto abbandonato...di notte?- 

-si, volevo andarlo a vedere di notte, non te lo avevo detto in chiamata?-

-no e non mi ero neanche accorta dell'ora, sennò non sarei venuta-

dire che mi stavo spaventando era poco. amo i posti abbandonati tanto quando odio il buio.

é da quando sono piccola che ho una paura matta per il buio, e ora al pensiero che dovrò stare in un posto abbandonato al buio mi fa venire i brividi

-so che ti stai spaventando ma prima guarderemo un po' la struttura e poi ci fermeremo in una stanza a dormire, ripartiremo domani mattina con il sole-

-come scusa? dovremmo dormire la?- chiediamo sia io che dadda stupiti

- si-

ok questo non me lo aspettavo, mi sto già cagando in mano ma ok, ce la posso fare

______

arrivammo alla casa dopo 10 minuti, c'era ancora qualche spiraglio di luce, ma ancora per poco, massimo 10 minuti.

prendiamo l'attrezzatura dalla macchina, cioè cibo sacchi a pelo e le torce, presumo che una la lasceremo accesa tutta la notte.

entrare non é stato difficile, anche perché é molto isolato, é difficile che qualcuno ci veda.

giriamo un po' il posto e poi decidiamo di sistemarci in una stanza al secondo piano

-credo che qua vada bene- pronuncia richi posando lo zaino e il sacco a pelo dell'angolo della stanza

-si credo di si, però chiudiamo le porte. sta venendo ansia anche a me- dice dadda

inutile dire che io al minimo rumore mi giro spaventata, credo che sto espandendo la mia ansia anche agli altri

- ok va bene. mangiamo qualcosa?- chiede richi

-io ho una fame della madonna- dice nico stringendomi le spalle con un braccio

il filo che ci unisce~ dadda Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora