Capitolo due.

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Dadda's Pov:

Entro a casa di Simone con due scatoli enormi sulle spalle, posandoli successivamente a terra. Mi tocco la fronte asciugando il mio sudore e notando che è bagnata mi passo la maglia sulla fronte, mi sarei ugualmente lavato poco dopo.

Dadda:   Simo , qui ci sono le posate con altri utensili da cucina , qui invece dovrebbe esserci lenzuola di ricambio per la stanza degli ospiti e la stanza di Vittoria, ho comprati ma non li ho mai usati , quindi andranno benissimo...

Dissi mentre mi dirigo verso il frigo e prendo una lattina di coca-cola zero fredda.
Guardo Simone spostare a fatica gli scatoloni e sorrido divertito.

Simone: ma comm cazz faj, io non lo so, a confront m par na stecc che Pier
(Ma come fai? Non lo so... a confronto io sembro uno stecco con i piedi)

Dice ironicamente e ridiamo, non so perché awed mi parla sempre in napoletano, la maggior parte delle volte non lo capisco nemmeno, ma mi fa morire dal ridere.
apro la bibita e inizio a sorseggiare poggiandomi per un momento al divano, dove mi segue un dolce gattino.

Dadda:  ma ciao , chi sei tu?

Simone:  è il gattino di Vittoria, sta facenn  sul uaj !
(È il gattino di vittoria, sta facendo solo guai)

Sorrido al gattino ed inizio ad accarezzarlo dolcemente sul pancino e lui sembra apprezzare.
Così continuo.
Ho sempre avuto un debole per gli animali, in realtà per i cani per la maggior parte delle volte, ma anche i gattini mi piacciono.

Dadda:  È arrivata tua sorella quindi?

Simone annuì,  indicandomi la stanza.
Starà sicuramente dormendo dopo il viaggio,  anche a me mette molta stanchezza in effetti , non posso darle torto.

Dopo circa 10 minuti la vedo uscire dalla sua stanza, inutile dire che non me la ricordavo così.
Ed era effettivamente cresciuta,  più di quanto io pensassi.
Si vedeva che era diventata matura, lo potevo percepire dalla sicurezza che emanava nonostante sia vestita in modo abbastanza bizzarro.

Ci scambiamo un saluto veloce, non avevamo molto da dirci essendo che ci conoscevamo appena, cercavo di guardarla in viso, essendo che mi era difficile osservarla bene da quella lontananza.
Ma posso giurare che era identica ad awed, la sua copia; Non so se era divertente o se era spaventosa come cosa .

Mi affrettai a bere la mia coca- cola cercando di distogliere lo sguardo, anche se la curiosità mi stava mangiando.
Sono sempre stato una persona a posto , ma quando c'è qualcosa che non conosco , spesso, anzi sempre , tendo ad appassionarmi di quel mistero pur di scoprire ogni piccola sfumatura di essa.

Simone: stasera allor vieni o no alla festa di Davide?

Simone non domandava, ti portava all'esasperazione per avere risposte concrete.
Gli volevo bene, ma molte volte mi metteva in difficoltà.

Dadda: non lo so, dovrei allenarmi, poi dovrei comprare del cibo per la casa, non penso proprio.

Simone: che pesantezza.

Disse Simone con una faccia che conoscevo fin troppo bene, quando pensava che ero pesante e rompipalle.
E questa volta non potevo dargli torto, era più una scusa che la verità.
Il tempo avrei potuto trovarlo, ma la pigrizia vinse.

Posai la lattina di coca-cola sul tavolino basso che si trovava di fronte al divano e mi alzai battendo leggermente le mani sulle gambe .

Dadda:  fammi andare dai, o non la finirò più.

Mi alzai e salutai Simone che invece di dirmi un semplice ciao, mi prese in giro urlando "HEE HEE".
Risi e scuotetti la testa , mi facevano morire lui e Richi quando provavano ad emulare la mia passione per micheal jackson.

Ma ad essere sincero mi sentì un po in imbarazzo perché sentì lo sguardo di vittoria posarsi su di noi, penserà che sono ritardato, probabilmente.

Ma in realtà,  in quel momento mi sfuggì il fatto che lei mi conosceva bene, che lei si era sempre definita come fan numero uno del fratello, quindi di conseguenza era a conoscenza anche dei nostri video e degli spettacoli a teatro.

Cavolo,  lei mi conosceva più di quanto mi aspettassi, ma in quel momento ugualmente non riuscivo a non smettere di pensare a quanto io sia imbarazzato.

Mi dirigo verso la porta, passando accanto a lei che era appoggiata alla cucina, stava mangiando una mela e teneva gli occhi fissi su di me, come se non le importasse se io me ne accorgessi o no.
Così decido di alzare lo sguardo e di posarlo a mia volta su di lei.

Intenso.

L'unica parola che può descrivere questo momento è; Intenso.

Non abbassò lo sguardo, ne tanto meno cambiò espressione, solo quando le feci un cenno con il capo lei sorrise .

Stava sicuramente pensando a qualcosa, le possibilità in quel momento erano due:

1. Mi credeva imbecille

2. Mi trovava attraente.

Devo ammettere che una volta arrivato a casa , resto a lungo a meditare su quello sguardo.
Non perché mi piacesse, a dirla tutta mi sentivo leggermente fuori posto accanto a lei.
Mi scrutava con lo sguardo e quasi quasi mi sentivo debole.

E sinceramente la mia nuova missione diventò quella di esserle amico, o almeno avvicinarmi di più per far in modo che non mi creda stupido e che non mi faccia sentire a disagio.

Resto con il getto d'acqua puntato sul capo , con l'acqua che mi scorreva su tutto il corpo .
Mi rilassava e mi dava modo di pensare.

"Potrei passare da lei questa notte."

All'inizio mi sembro una buona idea, ma quando poi arrivò il momento di farlo, anch'io dubitavo della mia sanità mentale.

2 ore dopo:

"Sono deciso, le Busserò,  porterò dentro questo scatolo e dirò che devo darlo a Simone.

Dissi afferrando lo scatolo con asciugamani nuovi di zecca , dirigendomi poi alla porta di Vittoria.
Passo lentamente la mano tra i capelli per aggiustare il mio ciuffo riccio, e sospiro.

*TOK TOK

Rimasi immobilizzato, fin quando lei non aprì la porta.

Dadda: Devo lasciare questo per voi.

Si spostò di lato per farmi entrare e sentì la porta chiudersi alle mie spalle,  si appoggio sull'isola della cucina e mi fissava.

Vittoria:  grazie, anche se credo che abbiamo asciugamani a sufficienza...posso offrirti qualcosa? 

Annuì e lei prese una spremuta di arancia dal frigo, mi verso un bicchiere mezzo pieno e fece lo stesso con lei.

Vittoria:   l'ho preparata io poco fa.















Continua......



Spazio autrice.

Ciao ragazzi,come state???
ho iniziato da poco a scrivere questa storia per Dadda...spero che per ora vi stia piacendo, ho un paio di idee per queste storia...

Ovviamente la parte più importante spetta a voi, io ascolterò sempre i vostri consigli e farò in modo di non scrivere un racconto scontato, ma soprattutto che non  finisca subito.

Voglio sfruttare molta suspense,  e molta adrenalina!

♡•CHE TU SIA MALEDETTO•♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora