16. I've always liked to play with fire

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Mattheo's pov 

26/12

"Ho bisogno che tu faccia avere personalmente le chiavi della camera blindata 666 ad Edmund Harper. Deve essere lui stesso a consegnarmi quella profezia. Dirigiti a New York, negli Stati Uniti, nel quartiere babbano di Manhattan. Fermati quando vedrai l'insegna del club Sweet Poison. Lì sulla sinistra troverai uno stretto vicolo, percorrilo fino in fondo e punta la bacchetta sulla luce al centro della parete. Ti ritroverai a Greenstone, gli Harper vivono al 69 di Dragon Alley " 

Brutto errore quello di lasciare la porta del tuo ufficio socchiusa caro Tom. 

Di quale profezia stava parlando? La profezia di Potter sull'essere il Prescelto era già nelle sue mani, aspettava solo il momento giusto per farlo fuori. Mi chiedo perché non l'abbia ancora fatto, non è così difficile far fuori un ragazzino di diciassette anni. 

E così anche i genitori della ragazzina erano al cospetto di mio padre? In quel caso era solo questione di tempo prima che vedessi comparire il marchio anche sul suo braccio. Ma lei non era così, non si sarebbe mai sottomessa al volere di qualcuno, nemmeno se si trattava di Lord Voldemort. Lei era come me. Lotterebbe per la sua supremazia. 

Ero sparito da una settimana e non l'avevo più sentita, di conseguenza lei non mi aveva cercato per sapere dove fossi. In compenso ricevetti una chiamata di Nott qualche ora fa dove mi disse che si stavano sentendo. Lo presi come un ammonimento per starle lontano ma il caro Theo non aveva capito di star commettendo un grave errore. Mai addentrarsi nei territori che avevo già segnato con la mia impronta. 

Era arrivato il momento di fare un giretto a Greenstone. 

Seguii l'uomo che mio padre aveva incaricato percorrendo un sentiero buio lungo un piccolo ponte su un fiume fino ad arrivare in un piccolo quartiere nella periferia della città. A giudicare dall'aspetto delle villette era abitato solo da pezzi grossi. 

Arrivammo davanti una villa in stile moderno in fondo alla strada e mentre lui si avviò verso il cancello io mi smaterializzai sul balcone nel retro per non rischiare di essere visto. Potevo vederla di spalle, lì, appoggiata al davanzale della finestra mentre guardava la luna tra un tiro e l'altro alla sigaretta che teneva morbida tra le dita. Addosso aveva solo una camicia da notte in raso nero, i capelli lunghi che le ricadevano sulla schiena seguendo le curve perfette del suo corpo. 

Avanzai lentamente ma doveva essersene accorta perché afferrò la bacchetta e si avvicinò alla porta. Stava per rivolgere un incantesimo verso di me quando le afferrai la bacchetta immobilizzandola per impedirle di farmi del male. 

Quella sera le feci capire chiaramente che sarebbe caduta ai miei piedi ogni volta che avessi voluto e che nessuno le avrebbe mai provocato quel brivido che la attraversa quando mi avvicino a lei. Non mi importava il fatto che fosse impegnata, prima o poi sarebbe finita, io stavo solo velocizzando il processo. 

Non lo facevo per gelosia ma per alimentare la mia sete di potere. 

Quando tornai a casa non riuscivo a togliermi dalla testa le immagini di lei con la testa poggiata all'indietro sulla mia spalla, gli occhi chiusi mentre si lasciava andare a gemiti rumorosi che mi mandavano fuori di testa, il suo sguardo tagliente puntato su di me mentre aveva il mio cazzo in bocca. Mi provocava un livello di adrenalina che non avevo mai provato prima e che stava diventando la più forte delle droghe di cui mi fossi mai fatto. 

Avevo intenzione di passare un paio di giorni in una delle proprietà di mio padre in Norvegia ma quando mi disse che avremmo avuto degli 'ospiti' durante le vacanze e che non mi sarei dovuto muovere da casa improvvisamente mi trovai d'accordo con lui. Mi sarei divertito molto di più in quel contesto e poi potevo sempre andare a Londra nei fine settimana, io e miei amici frequentiamo spesso i pub di quella zona. 

Only mine- Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora