CAPITOLO 20

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Per scegliere l'abito per un matrimonio ci vuole tempo, anche se non è il proprio. Ho girato 13 negozi tra ieri e oggi, e non ho ancora trovato niente. In realtà non ho neanche idea di come vestirmi. L'abito deve essere lungo, questo sicuro, il problema è che non so il colore, forse blu forse verde, ma basta rosso, per un matrimonio non è l'ideale.

Deve essere un abito bello, ma non troppo appariscente, perché altrimenti tolgo l'attenzione dalla sposa, anche se sarebbe difficile vista la bellezza di Rebecca. Anche il bianco non era da indossare, per lo stesso motivo. È il nero lo avevo lasciato stare, non volevo sembrare ad un funerale.

Dopo tanta attesa però, lo trovai. Mi calzava a pennello, abito lungo, color lilla.

Non ho mai amato i colori appariscenti, solo il rosso email mio colore preferito, e quello che più mi donava, ma era l'unico davvero bello. Il giallo è il verde, ad esempio, li odiavo. Stessa cosa per il rosa accesso o altri colori così. 

Un messaggiò mi svegliò dai miei pensieri, mi dovevo incontrare con Charles, così gli dissi di entrare nel negozio e andare nel camerini. Sentì dei passi, misi fuori solo la testa e lo vidi. Gli sorrisi.

<<ciao>>

<<buongiorno, entro un attimo a togliermi il vestito e ci sono>>

<<vuoi una mano?>>

<<no Charles, non sono una bambina di 3 anni>>

<<va bene, va bene>

Rientrai in camerino e provai a togliermi il vestito. Ovviamente là zip era incastrata. Un classico.

<<mh, Charles? mi dai una mano?>>

Lui erntò nel camerino ridendo <<menomale che non eri una bambina di tre anni eh. Girati che ti aiuto>>

Mi girai e guardai il riflesso nello specchio. Noi due. Vicini. L'uni accanto all'altro. Le sue mani sulla mia vita. Una la alzò verso l'alto. Le sue dita presero là lembo e la tirarono giù, piano piano. Fatto questo, rimase a fissarmi nello specchio, per poi baciare delicatamente la mia guancia.

<<ci vediamo fuori>> disse prima di uscire.

cosa diavolo mi stai facendo Charles Leclerc

Dopo aver comprato il vestito, io e Charles andammo al Kfc per mangiare qualcosa e con i sacchetti andammo a Central Park, ci sedemmo sull'erba, dove era possibile vedere il tramonto tra le foglie degli alberi. Nel posto più isolato possibile.

Incominciammo a mangiare e il silenzio ci avvolse. Era strano che nessuno dei due sapesse cosa dire, in verità io avrei voluto dirgli tante cose, avrei voluto, e dovuto, spiegargli tutto, ma se lo avessi fatto, probabilmente sarebbe cambiato tutto. Avevo paura che se avessi parlato, poi lui mi avrebbe lasciata, ripugnata, e probabilmente avrebbe creato una guerra nel passo, e questo non potevo permetterlo.

a interrompere il sacro silenzio fu lui <<vieni con me>> disse.

<<cosa?>>

<<vieni con me. Al matrimonio. Insieme>>

Mi voltai verso di lui. <<sul serio?>>

<<si, sul serio. Anche non come coppia, noi due, Io e te, insieme>> vedendo che non rispondevo lui continuò a parlare <<ascolta, non so cosa sia questa cosa tra noi due, ok? so solo che tu mi fai impazzire. Ti penso appena mi sveglio, quando faccio da mangiare, durante gli allenamenti, le corse. Sempre. Quindi, se vuoi allontanarti da me, se vuoi mettere fine a qualunque cosa sia questa, dimmelo adesso. Perché tu mi piaci, e anche tanto>>.

Sorrisi, è tutto quello che seppi fare fu baciarlo. Appoggiare le mie labbra alle sue, per iniziare un lungo e caloroso bacio. Sentii le sue labbra sorridere sulle mie.

<<è un si?>> domandò a fior di labbra.

<<forse. Comunque, sono buone queste alette>> dissi mangiandone una. Lui mi si avvicinò.

<<fammi assaggiare>> disse baciandomi <<mmm si, proprio buone>>

Per quanto odiassi vedere sempre le coppiette felici in giro per central park, devo ammettere che essere all'interno della coppia non era male. Ma mi veniva comunque il diabete a fare queste cose.

<<ok, basta, basta. Mi fai salire gli zuccheri nel sangue solo a fare queste cose.>> dissi ridendo. E lui rise con me. <<sai, mi sono resa conto che non sappiamo molto gli uni degli altri. Insomma, so che sei amico di Jules e che sei un Pilota di F1, ma nient'altro>>

<<e cosa vuoi sapere?>> domandò.

<<non lo so, dimmi qualcosa che non so, tipo, qual'è il tuo colore preferito? che segno sei? preferisci alba o tramonto?>>

<<mh, ok, facciamo così, io rispondo, ma poi rispondi anche tu>. io annuì confermando ciò che aveva detto <<ok, beh, allora, il mio colore preferito è l'azzurro, poi ovviamente il rosso e giallo. Il mio segno zodiacale è Bilancia e preferisco il tramonto>>

Risi <<bah, sei super banale>>

<<Cosa intendi dire?>>

Sorrisi. <<andiamo, azzurro? tramonto?>>

<<ok allora, illuminami, dimmi i tuoi>>

<<bene. Colore preferito: Rosso Scarlatto o Pompeiano. Non agitarti, il rosso ferrari è il primo in assoluto. Segno zodiacale vergine e preferisco l'alba al tramonto, come le persone sane>>

Lui rise <<ok, allora dimmi perchè l'alba dovrebbe essere meglio del tramonto>> disse sfidandomi.

<<bene. Allora, l'alba è una di quelle cose che quando la vedi non puoi non guardarla, è come una calamita. In più ogni mattina è diversa. Devi vederla nell'esatto istante, nell'esatto momento per coglierla nel sul più bel splendore. È questo che amo di lei, l'unicità. E in più, non tutti possono godere di quella bellezza. Il tramonto invece è banale, lo possono vedere tutti e hai minuti interi per vedere il suo "massimo splendore">>

Lui mi fissò stupefatto e poi annuì <<ok, si, mi hai stupito, ma ciò non significa che io abbia cambiato idea>>

Entrambi ci stendemmo sull'erba per guardare le stelle.

<<comunque preferisco la luna e il cielo stellato>>

Lui rise <<si>> si voltò verso di me <<sono molto belle>>

SPAZIO AUTRICE

New capitolo baby.

Spero che vi sia piaciuto e che la storia sia per lo meno decente.
Siamo a più di 1k lettori, inutile dire che ogni volta che lo dico mi viene da piangere ahah.
L'unica cosa che posso dirvi è grazie.

(e scusate per l'orario)
XOXO

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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