Oggi sono tornato a respirare, almeno in parte.
Quando Clemente mi chiamò per dirmi che il 22 aprile avrei suonato all'interno del Colosseo, ricordo che mi misi a ridere. Non credevo potesse essere una cosa possibile quella di suonare all'interno di un monumento così importante non solo per la Mia città, ma per l'intera Italia.
Iniziai a realizzare che uno dei miei sogni più grandi si stava avverando solo quando lessi i tanti articoli sui diversi giornali, che dicevano: "Ultimo al Colosseo", "Notte magica questa sera al Colosseo", oppure ancora "Ultimo, star al Colosseo".
Nonostante tutte le restrizioni Covid che ancora erano in vigore mi sentii, dopo quasi due anni, libero. Libero di esprimermi nuovamente attraverso le mie canzoni, libero di esprimere ciò che mi portavo dentro da troppo tempo, libero di urlare alle persone che mi seguono che "anche oggi abbiamo vinto noi!".
Ricordo ancora la sensazione che provai quando entrai all'interno di quel monumento, per la prima volta come Artista, e non come semplice visitatore.
Varcai l'ingresso del grande Anfiteatro, e l'unico rumore che sentivo erano i miei passi, le scarpe che toccavano il suolo sul quale ci camminarono tante persone, sul quale ci furono tanti avvenimenti, tante lotte, tante difficoltà da superare.
Arrivai fino al centro del Colosseo, dove mi aspettava un pianoforte, da sempre come un migliore amico. Mi sedetti e misi le dita sui tasti.
I led, che emanavano luci fioche in tante sfumature di rosso e arancione, erano lì per me. Tutto il quel momento era lì per me, solamente per me. Fu una sensazione molto particolare, che poche altre volte nella vita mi capitò di provare.
Ricordo dell'agitazione di sbagliare note o testi. Nonostante lì fossi totalmente solo, c'erano tante persone che, da casa, pagarono una quota per ascoltarmi, seppur da lontano e tramite solamente uno schermo.
La prima canzone che intonai fu "Buongiorno vita", una canzone che non avevo mai cantato prima, poiché sarebbe uscita il giorno seguente. Dedicai questa canzone a quel periodo, a quel momento in cui riuscii a sentirmi, finalmente dopo tanti mesi, a casa e "tra la mia gente".
Mi commossi e qualche lacrima mi rigò il viso durante tutta la canzone, sia per via dell'emozione, ma anche perché temevo potesse non piacere alle persone che partecipavano alla diretta
"E se poi il caldo non si sente è perché dentro ce l'hai già. Quindi non essere delusa, da te stessa questo mai, perché anche il mare si riposa ed è quando è calmo che godrai".
Continuai poi con "La stella più fragile dell'universo", "Pianeti", "22 settembre", "Piccola stella", "Isolamento", una canzone in cui misi tutti i sentimenti che provai quando seppi che il tour 2020 negli stadi non si sarebbe svolto, il momento in cui, forse per la prima volta in assoluto, mi crollò il mondo addosso e mi resi conto di non aver più nulla realmente sotto controllo.
Poi continuai con "Cascare nei tuoi occhi", "Peter Pan, vuoi volare con me?", "Rondini al guinzaglio", ciascuna separata dall'altra da una dolce melodia al pianoforte.
Passai poi a "7+3" una canzone che pubblicai nel 2021. La dedicai totalmente a mia mamma, la persona più importante della mia vita, quella che mai mi lasciò, e mai mi lascerà, solo nonostante tutte le difficolta. La pubblicai a sua insaputa, e l'emozione che le lessi negli occhi dopo averle detto che era una canzone "tutta sua", ripagò ogni mio sacrificio.
L'ultima canzone che cantai, come ad ogni mio concerto, fu "Sogno appesi", il nostro inno. Una delle canzoni più importanti per me. La cantai quasi urlando, come se volessi cercare di farla arrivare a quante più persone possibili, spiegare loro che non devono abbattersi mai, bensì continuare a inseguire il proprio sogno senza timore, nonostante tutte le difficoltà che potranno incontrare lungo il tragitto.
"Da quando ero bambino solo un obiettivo: dalla parte degli ultimi per sentirmi primo", fu l'ultima frase prima della chiusura della live, alla quale parteciparono migliaia di persone.
La frase in assoluto più importante, quella che più mi descrive, quella a cui sono più legato.
Semplicemente, la frase che rappresenta appieno "Ultimo".
Fu una notte magica, che difficilmente dimenticherò. La notte della mia rinascita, della nostra rinascita.
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NOI SIAMO ULTIMO
RomanceMolti di noi conoscono Ultimo, le sue canzoni e i suoi testi. Ma in pochi conoscono quella che è stata la sua vita fino ad ora: la sua infanzia, la sua adolescenza, i primi amori e i rapporti che ha avuto con la sua famiglia... Questa è una storia c...