CAPITOLO 23: 2024

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*24 giugno*

La serata appena passata è stata una delle mie serate preferite, se non la migliore.

Mi sono esibito allo stadio Olimpico di Roma, così come ho fatto ieri e farò domani. Mi sono esibito nella mia città, a casa, e questa è già una cosa che io adoro fare. Questa notte, però, c'è stato un qualcosa di più magico, che non so se accadrà nuovamente nel corso della mia vita, anche se lo spero con tutto il cuore.

Prima di "quel filo che ci unisce", infatti, ho fatto salire sul palco Jacqueline, la mia fidanzata e, prima di cantare insieme la nostra canzone, quella che le ho dedicato a cuore aperto più di tre anni fa, ci siamo messi di fronte al pubblico, mi sono inchinato e successivamente le ho baciato la pancia.

In quel momento, dopo aver realizzato, tutto lo stadio si è messo a urlare, alcuni hanno sorriso, altri hanno pianto, proprio come ha fatto anche Jacq.

Prima di intonare il ritornello di quella meravigliosa canzone, ho chiesto al pubblico se potessero cantarla loro, "Allora, tutte le luci su. Io adesso vi rimando il ritornello, ci fate questo regalo? Lo vogliamo sentire forte cantato da voi! Se c'è una cosa che so, e che ho imparato da voi, da quando siamo partiti insieme, è la parola "famiglia". L'ho imparata da voi."

Poi hoiniziato a cantare, e con me tutto il pubblico e Jacqueline. È stato il momentopiù bello di tutti, in cui mi sono commosso e mi sono reso conto che tra pochimesi avrei avuto una piccolissima creatura con caratteristiche mie e dellapersona che più amo al mondo, tra le mie braccia.

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