Audrey
Toc. Toc. Toc.
Tre colpi contro la porta mi danno il buongiorno, ricordandomi che oggi devo svegliarmi presto.
Mi giro sul fianco e nascondo la testa sotto al cuscino come una bambina di 4 anni.
Toc. Toc .Toc.
Altri tre colpi.
È ancora presto, voglio dormire ancora un po'.
<<Audrey svegliati, devi andare a scuola.>>
Niente da fare, devo alzarmi per forza.
Schiudo un occhio e sbuffo.
Sposto le coperte e mi siedo sul bordo del letto per indossare le mie ciabatte pelose.
Faccio uno sbadiglio e strofino gli occhi con le mani.
<<Audrey, sbrigati o perderai il pullman!>>
La vocina stridula di mia nonna mi richiama ancora una volta.
<<Si, arrivo.>> Sbotto con la voce ancora impastata dal sonno.
Scendo dal letto, afferro il telefono poggiato sulla scrivania e apro la porta con calma.
Raggiungo le scale e scendo lentamente al piano di sotto, mantenendomi alla ringhiera per non perdere l'equilibrio.
Arrivata in cucina, provo a spostare il peso del corpo da un piede all'altro ma perdo l'equilibrio a causa del sonno.
Mi siedo al tavolo e sorseggio la tazza di caffè che mi ha preparato mia nonna, sperando che mi da un po' di carica per affrontare la giornata.
<<Tra quanto arriva il pullman?>>Chiedo sbadigliando.
<<15 minuti.>>
<<È uno scherzo?>>
Nonna Elly alza le spalle senza voltarsi nella mia direzione.
Lancio uno sguardo all'orologio appeso al muro alla mia destra, le lancette segnano le 6:50.
Sbarro gli occhi e per poco non mi va di traverso il caffè.
<<Cazzo.>> Esclamo un po' troppo ad alta voce.
Dimentico che Elly non accetta parolacce in casa sua.
Mi riprende dicendomi, per la milionesima volta, che non vuole che dalla mia bocca escano certe parole.
Faccio finta di non ascoltarla e finisco la mia bevanda tutto d'un sorso.
È tardissimo!
Balzo in piedi e mi dirigo di corsa verso il bagno.
Apro la porta con una pedata, facendola sbattere violentemente contro la parete.
Mi spoglio e lancio il pigiama, che finisce in un angolo della stanza.
Apro il rubinetto della doccia mentre raccolgo i capelli in altro con una pinza e mi fiondo nel box non facendo caso neanche alla temperatura dell'acqua.
Passo velocemente il sapone su tutto il corpo.
"Muoviti Audrey, non puoi fare ritardo anche oggi."
Chiudo il rubinetto e mi avvolgo con l'accappatoio bianco panna tamponando le gocce che mi scendono lungo il corpo.
Infilo le ciabatte e corro in camera cercando di non bagnare il pavimento.
Recupero la biancheria intima da un cassetto e la gruccia con la divisa della scuola.