Capitolo 2

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Audrey

Sono passati solo pochi minuti dall'inizio di questa settimana e sono già decisamente stressata.

Cerco di ascoltare ciò che dice Kate al mio fianco , ma nella mia testa, le sue parole, non sono altro che incomprensibili.

Mi dirigo verso il mio armadietto, cercando di ricordare la combinazione per aprirlo, ma devo andare sull' elenco delle password del mio cellulare perché il mio cervello ha deciso di rimuovere tutto questa mattina.

Apro l'armadietto e per poco l'anta non mi sbatte in faccia.

Sistemo i libri al suo interno e tengo nello zaino quelli che mi servono per la lezione di italiano.

<<Audrey, ma che hai stamattina?>> Mi chiede titubante la mia amica.

Alzo le spalle come risposta mentre chiudo l'armadietto, poi mi volto e ho un tuffo al cuore.

Kyler è appoggiato alla parete di fronte a me, ha lo sguardo perso nel vuoto e fuma proprio accanto al cartello che avverte gli studenti di non fumare.

Cammino nella sua direzione e gli passo davanti, cercando di non guardarlo, cosa difficile in quanto è tornato più attraente di prima.

<<Ah, adesso ho capito. È lui il motivo.>> Farfuglia Kate.

Annuisco con la testa rivolta verso il basso.

<<Tu hai seri problemi! Quel coglione te lo devi dimenticare. Ti ricordo che hai fatto un incidente a causa sua!>>

<<Grazie, dovevi proprio ricordarmi questo.>>

<<Scusa.>>

Continuo a camminare guardando la punta dei miei stivaletti di pelle.

<<Audrey atten->> Kate non fa in tempo a finire la frase, che io finisco addosso ad un ragazzo alto e muscoloso <<-ta.>> Termina ridacchiando.

I libri che aveva in mano il ragazzo sono finti tutti per terra, così mi chino per aiutarlo a raccoglierli.

<<Scusami, ero distratta.>>Sussurro alzando da terra un paio di quaderni con gli anelli.

<<Tranquilla, la prossima volta guarda davanti a te e non il pavimento.>> 

Quando alzo lo sguardo per porgli il suo materiale, resto imbambolata a fissarlo.

Cazzo, è davvero stupendo.

Ha i capelli biondi e ricci, gli occhi color ghiaccio , delle labbra rosa che urlano "baciami" e sarà almeno dieci centimetri più alto di me.

<<Audrey!>> Sbotta Kate schioccando le dita davanti la mia faccia per farmi svegliare.

Si, svegliare perché quel ragazzo è un sogno.

Scuoto la testa e gli porgo i quaderni con un <<Ecco.>> 

<<Grazie.>> 

Sorrido, poi lui riprende a camminare nella direzione opposta alla mia.

Continuo a fissare le sue spalle larghe, poi lui si volta verso di me.

<<Come hai detto che ti chiami?>> 

Sto sognando.

<<In realtà non l'ho detto. Mi  chiamo Audrey, comunque.>> Non so cosa mi succeda, ma adesso riesco persino a comporre frasi di senso compiuto.

<<Bel nome, Audrey. Io sono Micheal.>>

<<Piacere di conoscerti, Micheal.>>

<<Ci vediamo in giro.>> Mi rivolge un sorriso mentre cammina all'indietro.

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