Audrey
11 anni prima
Sono da qualche ora in biblioteca per fare i compiti con il mio migliore amico, Kyler.
Sto riproducendo sul mio quaderno, la linea del tempo sulla Preistoria.
Faccio scorrere la matita sul foglio e, aiutandomi con il righello, disegno una linea retta.
La voce di Kyler che sussurra qualcosa mi fa sobbalzare.
<<Non girarti ma , lì c'è la ragazza più carina che abbia mai visto in vita mia.>> Allarga gli occhi e fa un cenno con il capo.
<<Dove?>>Domando perplessa.
<<Alla tua sinistra,>> sto per voltarmi ma non lo faccio subito perché lui me lo impedisce <<ma non girarti subito , scommetto che è stanca di essere sempre guardata da tutti.>>
Ruoto la testa di qualche grado verso sinistra .
<<Un po' di più.>> Mi suggerisce.
Mi volto ancora un po' ma non noto nessuna ragazza in quella direzione.
<<Ancora un po'.>>
Ho lo sguardo fisso sul lato della stanza che mi ha indicato, ma non c'è nessuno esclusi noi.
<<Ma non c'è nessuno.>> Affermo.
<<Sicura? Guarda attentamente.>> Lo sento dire.
Fisso il tavolo vuoto, poi ruoto gli occhi in alto e concentro lo sguardo sulla parete bianca.
Allora capisco.
Vedo la mia immagine riflessa nella lastra di vetro appesa alla parete.
Osservo il mio riflesso, poi vedo apparire anche il suo all'interno della cornice dorata che delimita lo specchio.
<<Vedo che hai capito, stellina.>> Mi sussurra all'orecchio.
Appoggia la testa sulla mia spalla e sorridiamo insieme.
Presente
Sembra passato così tanto tempo da quel momento che, ogni tanto, mi ritrovo a credere che quel <<noi>>, in realtà, non sia mai esistito.
Altrettanto spesso, viaggio nell'illusione di ciò che saremmo potuti essere se solo le nostre vite sarebbero state differenti da quello che sono.
Vorrei crogiolarmi ancora un po' sotto il piumone ma, nonostante questa notte non abbia dormito affatto, devo prepararmi per la scuola.
Mi piacerebbe dire di non aver chiuso occhio a causa di un bel libro, ma purtroppo non è così.
Ciò che ho visto ieri da casa di Micheal mi ha fatto riaffiorare tutti i minuti passati in compagnia di Kyler, così ho deciso di ripercorrerli tra le pagine del mio vecchio diario segreto.
I momenti passati con lui, le intere giornate trascorse nella casetta sull'albero, sono intrappolate lì dentro e so che non usciranno mai.
Emetto un sospiro chiudendo il diario, poi mi allungo verso il comodino accanto a me per riporlo nel primo cassetto.
Afferro il telefono e, con quest'ultimo stretto tra le mani, faccio uno scatto verso la finestra cercando di non inciampare tra le scarpe e i vestiti sparsi sul pavimento.
La promessa di sistemare la camera va avanti da mesi ma, nonostante i continui rimproveri di mia nonna, non l'ho ancora mantenuta.
Scosto la tenda, appoggio la fronte contro il vetro freddo e lascio vagare lo sguardo sullo spazio che circonda la mia casa.