Driinn,driiinnn,questo è il rumore che sento ogni mattina e che mi fa pensare"cazzo spegni sta cosa".Sono le sei del mattino e mi devo preparare per andare a scuola,considerata da me l'inferno;prima di tutto mi metto gli occhiali perché senó rischierei di andare perfino a sbattere contro il muro,poi mi lego i capelli e scendo giù per fare colazione,solo adesso per me incomincia la vera giornata.
Alle sette e mezza sono pronta,mi sono messa una tuta per coprire i lividi e poi prendo il mio motore,una yamaha r1 nera,per andare a scuola,se vi state chiedendo dove sono i miei genitori,beh mia mamma è già a lavoro perché è una dottoressa,invece mio "padre",fortunatamente dorme ancora,perché se mi avesse vista non sarebbe andata a finire bene. Arrivata a scuola entro in classe,mi siedo al mio solito posto e aspetto che passino le sei ore molto lentamente.
A un certo punto l'auto parlante dice"la signorina Vittoria Moore è pregata nell'ufficio della preside",a quel punto si girano verso di me, e io mi chiedo"ma che ho combinato?",cosí mi avvio.Arrivata busso e la super stronza della direttrice scolastica,come si fa chiamare lei,si apre,ed eccola,vestita nello stesso modo di sempre,con degli occhiali più vecchi di me,e quello sguardo che ti dice'non me ne frega niente di nessuno',mi dice di accomodarmi perché mi deve parlare di una cosa importante,io quindi mentre mi siedo le chiedo di cosa mi deve parlare,per la prima volta nella mia vita vedo nel suo volto un'emozione,la tristezza,e mi chiedo il perché,fino a quando non dice«signorina condoglianze,sono veramente dispiaciuta per la sua perdita,i suoi genitori sono morti in un incidente stradale,non sono riusciti a salvarli»in quel esatto momento non capisco più niente,mi fischiano le orecchie,vedo tutto sfocato e mi sembra di non saper respirare,rifletto e penso che la persona a cui volevo bene,cioè mia mamma non è più viva,ma só che non devo mostrami debole quindi chiedo«e adesso cosa sarà di me?»,la preside scioccata per la mia freddezza mi dice che un agente,che è al di fuori la porta,mi porterà in centrale,per vedere se ho dei parenti registrati,e se non ne avessi mi porterà in ospedale per un test del DNA.
Io ovviamente essendo super fortunata mi capita la seconda opzione,quindi in questo momento sono in ospedale che aspetto il risultato del test,mentre parlo al telefono con il mio braccio destro a cui spiego la situazione,e che quindi molto probabilmente mi dovrò trasferire e di conseguenza anche tutta la merce e le persone mi dovranno seguire,ad un certo punto vedo un medico avvicinarsi a me e spengo immediatamente la telefonata,il dottore si siede accanto a me e mi informa che hanno trovato qualcuno,cioè mio padre,si avete sentito bene, MIO PADRE,io quindi chiedo come sia possibile questa cosa e lui mi risponde che in realtà Fabio,il mio presunto padre,in realtà è il mio patrigno,io sono scioccata anzi allibita,il medico però continua dicendo che l''hanno già avvertito e che sta arrivando per prendermi e portarmi nella mia nuova casa,intanto un agente mi porterà a casa per prendere i miei affetti personali per metterli in valigia.
Adesso dopo aver finito di fare tutto sono seduta su una scomoda sedia della centrale che aspetto mio padre,a un certo punto vedo un uomo alto,e con l'aria pericolosa entrare dalla porta,e in quell'istante l'aria si fa più pesante e tutti i poliziotti sembrano intimoriti,poi il poliziotto che mi ha accompagnato si avvicina a me e mi informa che l'uomo che è appena entrato e mio padre,così mi porta da lui per poi allontanarsi per darci un po' di privacy,a quel punto l'uomo si presenta e «ciao principessa è bellissimo rincontrarti,sei fatta grandissima,molto probabilmente non ti ricorderai di ma sono tuo padre,piacere Albert Imperatore»,all'udire il cognome tutti i miei sensi dall'allarme si attivano,questo uomo che dice di essere,ed è mio padre, è il capo della mafia inglese e russa,ma non mi faccio intimorire,così dopo qualche secondo rispondo«per me è anche un piacere,e come hai detto non mi ricordo assolutamente di te,e adesso eventualmente possiamo andare che sono molto stanca»dico tutto ciò con una freddezza che lui rimane stupito ma subito dopo mi dice di sì e mi conduce verso una range rover nera,mazza che macchina ma niente a paragone con la mia ferrari SF 90 rigorosamente nera,salgo e subito mi avverse che siamo diretti verso l'aeroporto,ma manco cinque minuti che già dormo.la moto
la macchina di Albert
la mia macchina
il jet
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Hellfire
Romanceuna ragazza all'apparenza normale,ma con una vita segreta alla spalle che nessuno si aspetta. Vittoria Moore ha 18 anni e vive sin da quando ha memoria in Italia con il suo presunto padre e sua madre; e se un giorno venisse a conoscenza di 8 fratell...