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“𝘓𝘢𝘵𝘦𝘭𝘺, 𝘪’𝘮 𝘢 𝘮𝘦𝘴𝘴”

Vengo svegliata dopo qualche ora da dei rumori che provengono dalla cucina.

Sbuffo e mi alzo, già pronta a insultare chiunque abbia interrotto il mio sonno.

Non appena però entro in cucina, il disordine mi fa rallentare di poco, e non appena alzo gli occhi, la figura di mia madre mi fa fermare di colpo.

Ha gli occhi rossi e fatica a stare in piedi. Sarà sicuramente ubriaca oppure sotto l'effetto di qualche sostanza.

Piange come una disperata e non fa altro che chiedermi scusa.

La mia attenzione però si sposta sulla mano destra, dove tiene una pistola.

«Cosa ci fai con quella in mano?» domando spaventata

«Mi dispiace, Isabel. Mi dispiace tanto»

«È tutto ok, però adesso posala» dico avanzando, cercando di mantenere la calma, anche se dentro sto morendo dalla paura.

«Non volevo, lo giuro» continua

«Di cosa stai parlando?» domando stranita, fermandomi una seconda volta.

Il suo sguardo si posa sui miei piedi, ma solo dopo realizzo che non stava indicando quelli.

Il corpo di Kiara è disteso per terra ed è ricoperta di sangue. È pallida e ha gli occhi spalancati. Però non è l'unica: tutti i miei amici sono distesi per terra nelle stesse condizioni. Dietro mia madre, invece, c'è il corpo di mio padre.

Il senso di nausea mi colpisce lo stomaco e il cuore mi si ferma per qualche attimo. Non so per quanto trattengo il respiro e rimango a fissare i cadaveri, incapace di muovere qualsiasi muscolo.

«È tutta colpa tua» ammette facendosi seria

«Cosa?» domando con la voce tremante, distogliendo lo sguardo da quella scena raccapricciante

«È tutta colpa tua» ripete scandendo bene le parole facendosi avanti, mentre io indietreggio

«Ogni cosa che tocchi si distrugge» dice in modo pacato, come se nulla fosse

«Tutte le persone che si avvicinano a te poi ne pagano le conseguenze» continua, e io arrivo con le spalle al muro

«Hai rovinato la mia vita nel momento esatto in cui sei nata» sputa acida, portandomi a strizzare gli occhi e a mettere le mani sulle orecchie, nella speranza che tutto questo finisca presto.

«Hai fatto andare via tuo padre. Sei tu la causa della sua scomparsa»

«Basta, per favore» sussurro scivolando per terra per poi portare le ginocchia al petto

«Pensi di essere tanto importante per Rafe? o addirittura per i tuoi “amici”?» ridacchia agitando la pistola

«So quanto stai soffrendo...Dammi solo la possibilità di mettere un punto a tutto questo. Pensi che non sappia quante volte ti sei fatta del male mentalmente e fisicamente? O di tutte le volte che hai provato a zittire i tuoi pensieri? Hai fallito anche in quello, Isabel, ma io posso aiutarti...» conclude, per poi puntarmi la pistola al petto e sparare.

«Cosa succede?» strilla preoccupata Kiara non appena mi sente urlare.

Ho i battiti accelerati e la gola secca. Sto sudando come se avessi corso chilometri e nonostante mi sia svegliata sto ancora tremando.

𝐑𝐄𝐅𝐋𝐄𝐂𝐓𝐈𝐎𝐍𝐒|| 𝘫𝘫 𝘮𝘢𝘺𝘣𝘢𝘯𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora