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“𝘗𝘦𝘰𝘱𝘭𝘦 𝘤𝘩𝘢𝘯𝘨𝘦,
𝘦𝘷𝘦𝘯 𝘚𝘢𝘵𝘢𝘯 𝘶𝘴𝘦𝘥 𝘵𝘰
𝘣𝘦 𝘢𝘯 𝘈𝘯𝘨𝘦𝘭”

«Spero solo che riesca a passarlo. Ci tiene molto e aspetta da tantissimo questo momento» dico guardando JohnB disteso per terra con la testa appoggiata sul salvagente, riferendomi a Pope, che al momento sta facendo i colloqui per la borsa di studio.

«Già...» risponde, ma è troppo perso nei suoi pensieri per riuscire a formulare una frase completa.

Dopotutto ha scoperto solo da qualche ora che Ward Cameron ha ucciso suo padre.

Io invece ho scoperto che l'uomo con cui sono cresciuta ha ucciso il mio di padre.

«Cosa sai?» domando dopo minuti di silenzio per me assordanti, riferendomi a ciò che gli aveva raccontato la moglie di Scooter, anche lui morto.

Ieri non ho avuto il coraggio di chiederglielo.

Dopo aver lasciato Pope a casa, Kiara è tornata a casa sua e io e JJ allo Chateau. Abbiamo trovato il nostro amico distrutto che fissava con le lacrime agli occhi la foto dove sono raffigurati lui e suo padre.

Senza dire nulla, ognuno si è chiuso nella propria stanza e ha provato a dormire, nella speranza che il giorno dopo ci fossimo svegliati tutti da questo incubo.

Mi duole dire però, che questa è la realtà, e purtroppo non possiamo farci nulla, se non accettarla e andare avanti.

Adesso però, per quanto io possa sembrare scortese o altro, ho bisogno anch'io di sapere cos'è successo quel maledetto giorno.

«I nostri padri e Ward, lavoravano assieme per trovare l'oro. Quest'ultimo però era arrivato da poco, e quando i nostri padri gli dissero che mancava davvero poco prima che riuscissero a trovare l'oro, lui pretese di avere anche la sua parte, ma non accettarono» comincia per poi fermarsi e prendere un respiro.

«Cominciarono a litigare animatamente e la cosa finì male. Ward spinse mio padre e sbatté la testa, perdendo i sensi. Quando il tuo se la prese con Ward, fece del male anche a lui, perché sapeva che o per tuo padre o per la polizia, gli sarebbe andata a finire male» continua, e a me manca davvero poco prima che perda la pazienza e vada a uccidere quel pezzo di merda.

«Decise di sbarazzarsi dei corpi gettandoli in mare, pensando che fossero entrambi morti. Mio padre però riuscì ad arrivare a riva e a lasciare le ultime cose per me, prima di morire» sospirò lievemente, prima di continuare.

Ora arriva la parte peggiore.

«Tuo padre riuscì ad arrivare a riva solo grazie all'aiuto del mio, poiché...» si fermò, incapace di continuare.

«Perché lui era davvero morto quando fu gettato in mare, non è così?» continuai la frase. Dissi quella frase così piano che non sono sicura che JohnB sia riuscito a sentirmi.

Però quando si volta a guardarmi e annuisce in risposta, capisco che mi ha sentito anche troppo bene.

Dai miei occhi non esce neppure una lacrima. Vorrei tanto piangere, ma è come se non avessi nessuna emozione, eccetto la rabbia e il disgusto.

Nessuno dei due proferisce parola, fino a quando non arrivano JJ e Kiara. In lontananza li sentiamo scherzare e ridere, e la sensazione di invidia che provo nei loro confronti mi costringe a serrare la mascella e a conficcare le unghie nel palmo della mano.

«JohnB, rimetti subito la fascia al polso. Tu non gli dici nulla?» ci rimprovera Kiara non appena arriva

«Io? Cazzi suoi, no?» rispondo

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 08 ⏰

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𝐑𝐄𝐅𝐋𝐄𝐂𝐓𝐈𝐎𝐍𝐒|| 𝘫𝘫 𝘮𝘢𝘺𝘣𝘢𝘯𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora