12. The archer

17 4 99
                                    

IMPORTANTISSIMO LEGGETE!! ⚠️⚠️⚠️⚠️⚠️

CIAO AMORI MIEI,
SCUSATE SE AGGIORNO SOLO ORA, MA SONO STATA (E SONO ANCORA) IN VACANZA STUDIO IN INGHILTERRA, E HO AVUTO A MALAPENA IL TEMPO PER RESPIRARE.
QUESTO CAPITOLO É STATO DIFFICILE DA SCRIVERE, E VI CHIEDO DI NON SKIPPARE PARTI CHE MAGARI VI POSSONO SEMBRARE NOIOSE, PERCHÉ CI SONO INDIZI SU COSE CHE NON SAPETE ANCORA LETTERALMENTE OVUNQUE.
VI AMO TANTISSIMO, GRAZIE MILLE SE SIETE ARRIVATI FINO A QUI. 🫶🏻🫶🏻

DETTO QUESTO, BUONA LETTURA 💕💕💕

Combat,
I'm ready for combat
I say i don't want that,

but what if I do?

IRIS

Ho dormito tutta la notte con il triplo dei pugnali sotto al cuscino. 

Solitamente, era solo uno. Questa volta erano tre. 

Ho combattuto contro immagini raccapriccianti che si ripetevano nella mia testa, lottando per svegliarmi, ma c'era qualcosa che mi tratteneva lì, in bilico tra la realtà e l'inferno.

Ricordo la pelle mossa da brividi di paura e di terrore e di gelo.

Ho sentito ossa che si spezzano, urla di dolore e chissà cos'altro...tuttavia era diverso. 

Non era il classico sogno che faccio frequentemente, ma qualcosa di più, partendo dal fatto che la voce che urlava fosse quella di me adulta, e non più quella giovanile, di quando avevo solo dieci anni. 

Avevo ignorato la sua supplica di correre, restando a guardare mentre gli veniva rubata la vita.

 A quante persone ancora verrà strappata via?

"Vivi, vivi come solo tu sai fare. Non far spegnere la luce, anzi seguila, quella dell'anima. Lotta, e torna a casa".

Questa frase si ripete, insistentemente, nella mia testa. Una voce maschile, assillante, che non mi permette di dormire. Per quanto, ancora, dovrò soffrire così?

Mi ripeto di chiudere quella parte di me, di cancellarla. E devo combattere, lo sto facendo, ma è veramente ciò che voglio?

E ho una fottuta paura. Ho paura di ritornare ad essere lei. 

La paura di fallire, perché se io fallissi, per il mondo sarebbe la fine. 

Negli ultimi giorni sono andata avanti, contrastando quel dolore che mi apriva lo stomaco in due. Mi sono ripetuta che sarei stata bene, che mi sarei abituata. 

Non mi sono abituata per niente, siccome ogni volta che le mie palpebre si abbassano torno ad essere quella bambina indifesa, quella ragazzina che voleva cambiare completamente sé stessa.

Pensavo di aver fatto dei passi avanti, di essere riuscita a compiere qualcosa di utile, tuttavia l'unica cosa che sono riuscita a fare è stato portare problemi qui, alla villa.

Quando apro gli occhi, con la fronte imperlata di sudore, e il petto ansante, la luce del giorno ha già illuminato la stanza. 

Cerco conforto nel calore del corpo che, solitamente, è disteso affianco a me. Tuttavia, l'altra metà è vuota.

Non so perchè, ma sento un peso nel cuore che mi fa sprofondare. 

Che mi sta succedendo? 

Sono stata sola per tutta la vita, eppure non mi sono mai sentita come adesso. 

Like a poisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora