❼ 𓃦 𝑳𝒖𝒅𝒊𝒗𝒊𝒏𝒆 & 𝑱𝒐𝒏𝒂𝒔 𝑮𝒐𝒓𝒅𝒐𝒏 𓃦 𝓅𝓉. ①

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~ cosa succede, se fratello e sorella, ormai in conflitto, scoprono che i loro comportamenti, i loro litigi, le loro avversità, sono la facciata della loro vera natura? ~

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Sono in ospedale da poco e mi sono già stufata di tutto questo.
Guardo fuori dalla piccola finestra, e vorrei soltanto essere lì, a godermi la brezza che ormai sono abituata a sentire in primavera.

Vedo l'orologio che è appeso al muro.
Sono le diciassette e dieci.

Oggi è il primo aprile, il giorno degli scherzi.
A me non piace più.
Sono passati esattamente due anni, dalla scomparsa dei miei genitori.
O meglio, dei nostri genitori, dato che Jonas è mio fratello, nonostante io desideri che lui non esista.

Sento la maniglia che va giù, ed entra proprio lui.
Cazzo, parli del diavolo e ti appare come per magia.
Richiude la porta, e si siede vicino a me.

La paura mi assale, ricordando l'ultima volta che mi ha picchiata.
In realtà, non è andata proprio come ho detto ad Abby.
Direi che invece nelle ultime settimane, quando veniva da me, mi sono sentita diversa, e riuscivo a contrattaccare i colpi con facilità.

Non capisco che cosa mi sta succedendo.

Ci vogliono un bel po' di minuti, prima che Jonas inizi a parlare.
«Lu... Merda, che cosa è successo?»

Mi sta prendendo per il culo?
«E a te che cazzo te ne importa?
Sei un sociopatico e malato di mente!
Non vorrei nemmeno averti qui, ho espresso esplicitamente e scurrilmente che non volevo vederti!
Io so-»

Mi stoppa, bloccando tutta la mia frustrazione che gli sto riversando addosso.
«Cazzo, lo so.
Alla fine una bella infermiera ha chiuso un occhio sulla questione.»

Maledetta stronza, appena so il tuo nome ti faccio sbattere a calci nel culo fuori da questo posto.

«Le regole sono regole, Jonas.
È meglio che tu te ne vada, non voglio problemi, ho chiuso con quelli.»

Cerco di fargli cogliere il segnale, di farlo andare via senza dover chiamare la sicurezza, che molto probabilmente lo bandirà da questo posto.

Ovviamente sembra che non capisca niente, o fa apposta e mi ignora.

Posso dire che è la seconda, dato che lui è un genio da quando eravamo piccoli.

Ma se devo paragonare la sua intelligenza a quello che faceva, vale meno di zero.

«Lu, credo che sia cambiato qualcosa.»

Mi fingo sorpresa.
«Oh, ma davvero?
Sai, sono talmente scema da non aver compreso il fatto!»

𝑶𝒃𝒍𝒊𝒗𝒊𝒐𝒏 : 𝑳𝒆 𝒅𝒖𝒆 𝒐𝒎𝒃𝒓𝒆 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora