Capitolo 2:Il mondo degli angeli

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Ritornata nella sua abitazione, Isabelle si fionda sul letto, come se stesse aspettando quel momento da tutto la mattinata e cade in un sogno profondo senza neanche prima aver sistemato le sue cose.

Nel frattempo, nel mondo degli angeli era il momento di assegnare una missione da portare al termine, ad ognuno di loro. A Gabriele, uno degli angeli più noti, viene assegnato il compito speciale di proteggere Isabelle, un compito che non era stato affidato a nessuno d'allora.

Gabriele sembrò un attimo confuso e sconvolto alla pronuncia di quelle parole che per lui significavano molto, sapendo che avrebbe dovuto legare un rapporto stretto con un essere umano, cosa che non aveva mai fatto prima e non pensava neanche fosse possibile effettuare.

"Siete sicuri...che non avete sbagliato ad assegnarmi questa missione? Magari era per qualcun'altro tra di noi..." disse Gabriele con voce insicura e sistemandosi i capelli, facendo finta di nulla.

"No, siamo perfettamente sicuri. È il tuo momento di andare, amico. Ti aspetteremo qui un giorno a braccia aperte." risponde tra la folla un angelo, uno dei migliori amici di Gabriele.

Appena sentita la conferma, Gabriele iniziò ad agitarsi, ma cercò di non farlo notare, inizialmente scese sul pianeta Terra con il suo aspetto da angelo per poi assumere sembianze umane, così che nessuno potesse accorgersene o insospettirsi.

Con in mano il foglietto che indicava il lungo percorso per raggiungere la fanciulla, Gabriel è sommerso tra i suoi pensieri, con ansia di ciò che potrebbe succedere e alla reazione di Isabelle.

Dopo attese lunghe ore, che sembravano eterne e non finire, l'angelo poggia piede sul balconcino della ragazza, nascondendo completamente i suoi marchi da angelo.

Sospirò, e si avvicinò lentamente alla finestra della cameretta della ragazza, dove vide Isabelle riposare sul letto. Gabriel spalancò gli occhi, non sapendo come presentarsi.

Aprendo la finestra, che era leggermente socchiusa, l'angelo entra completamente nella stanzetta, guardandosi sin da subito attorno, osservando quanto diversa sia la Terra rispetto al mondo dove viveva lui. Spostò lo sguardo sulla fanciulla osservando attentamente i suoi lineamenti facciali e fissandola dall'alto al basso, poi prese coraggio e decise di poggiare la sua soffice mano sulla sua spalla, sperando che si svegliasse in fretta. Isabelle sentì un leggero calore dietro di lei e iniziò a riprendere i sensi, si girò poi verso l'angelo e rimase pietrificata, diventando pallida. Successivamente, tirò un urlo ma Gabriel le tappò la bocca, sapendo che sarebbe successo ma il suo intento non era spaventarla.

"Ok, ok, calma, lasciami spiegare...non sono un ladro o qualsiasi cosa tu possa pensare...e scusami se ti ho spaventata, davvero, non volevo...dunque, da oggi in poi sarò il tuo angelo custode, ti sembrerà strano, lo so, ma anche noi esistiamo." disse Gabriel spostandole la mano dalla bocca e aggiustandole i capelli.

"È un sogno vero..?" domandò sempre scioccata Isabelle.

"No, mia cara, non lo è." confermò Gabriel.

"Innanzitutto, dobbiamo parlare. Siediti vicino a me." Isabelle gli fa cenno di accomodarsi sul suo letto e così il ragazzo fece.

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