Capitolo 3:"Non ho bisogno di te"

26 19 10
                                    

"Io...davvero...ti credo, ma non capisco perché hai scelto proprio me..?" domandò Isabelle, ancora sotto shock e incredula per ciò che aveva davanti, di innaturale.
Osservandolo meglio notò il colore azzurro accesso nei suoi occhi attraenti, dei tatuaggi particolari sul suo braccio sinistro e il suo strano accento.

Gabriel la guardava come se volesse cercare di capire il suo stato d'animo e rispose "Beh, questo non lo so. Sei stata la fortunata." con un piccolo sorrisetto e un tono di voce dolce.

"In ogni caso, non ho bisogno di un angelo custode, sto bene così...da sola." mormorò Isabelle con una voce debole quasi assente.

Gabriel le alzò il mento sforzandola a guardarlo dritto negli occhi e poi disse "Sei abbastanza testarda, eh?" lasciando andare una piccola risata "Mi dispiace, piccola, ma non posso andarmene. Puoi odiarmi quanto vuoi, ma io sarò sempre qui vicino a te." aggiunse scherzando e mantenendo il contatto visivo.

"Chiamami Isabelle, non piccola, grazie." disse la ragazza sbuffando e con le braccia incrociate.

"Che c'è, ti da fastidio? ... io sono Gabriel." disse l'angelo.

"Non mi importa del tuo nome, piuttosto, lasciami in pace." disse Isabelle con una voce triste e uno sguardo spento.

"Come desideri, piccola." queste furono le ultime parole di Gabriel, prima di lasciare l'appartamento della ragazza.

Il mattina successiva, Isabelle si preparò per andare a scuola, come tutti i soliti giorni, e prima che la lezione iniziasse il professore si alzò e disse "Un minuto di silenzio, grazie."

La classe si ammutolì allo strano avviso del professore che proseguì subito a continuare il suo discorso "Ieri abbiamo ricevuto un'insolita iscrizione...vi presento un vostro nuovo compagno di classe, mi raccomando, siate gentili con lui." e successivamente si accomodò sulla sedia facendo cenno a Gabriel di entrare in classe.

"Buongiorno" disse Gabriel sorridendo.

Appena Isabelle riconobbe la voce e il volto di quel ragazzo s'impallidì completamente e spalancò gli occhi, domandandosi come Gabriel avesse raggiunto persino la sua scuola, ormai le era chiaro che l'avrebbe perseguitata per il resto della sua vita.

"Io sono Gabriel, sono nuovo in città. Molte persone mi hanno consigliato di iscrivermi in questo istituto, essendo che ha una reputazione molto alta. Ho origini americane e spero di farmi molte amicizie qui con voi." disse il ragazzo fissando Isabelle con occhi maliziosi, sapendo che le avrebbe dato fastidio.

Il professore intervenne e domandò con tono incuriosito "Gabriel dove vuoi accomodarti?"

Gabriel indicò il banco vuoto vicino ad Isabelle, siccome la sua migliore amica Emilia quel giorno era assente, e prese subito posto con aria soddisfatta.








Forbidden LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora