Capitolo 1 PETRONILLA

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🌌 (per la solitudine e l'introspezione)💔 (per l'amore non corrisposto)👀 (per l'osservazione e la curiosità)💭 (per i sogni e le fantasie)🌹 (per l'aspetto romantico)😔 (per la tristezza e la solitudine)🔥 (per la passione carnale)🔒 (per i sentimenti nascosti e segreti)

PETRONILLA

Le nostre stanze sono separate solo da una parete così sottile che spesso mi dimentico di non vivere davvero con lui. Ogni mattina, il suono della sua sveglia coincide con il mio risveglio. Resto con gli occhi spalancati quando sento i suoi passi notturni, e appoggio l'orecchio al muro ogni volta che litiga con la sua fidanzata. Sorrido quando lo sento ridere, e il cuore mi si stringe quando lo sento piangere. Come quella mattina di dicembre, l'anno scorso, quando si svegliò e trovò il suo labrador, Porgia, senza vita.

Sono ormai tre anni che vivo accanto a lui. Ci scambiamo sempre un breve "ciao", ma non ho mai osato a catturare il suo sguardo. Ogni volta che ci incrociamo, lui tiene la testa bassa e gli occhi fissi sulle scarpe. Mi trovo a invidiare quelle scarpe. Cosa avranno mai di così interessante? Pensandoci bene, possiede un paio di scarpe per ogni occasione: scarpe da corsa per le passeggiate, eleganti francesine nere per le uscite, infradito per il mare, e a casa cammina a piedi nudi. Se è vero che si può giudicare una persona dalle sue calzature, allora le mie non rivelano molto. A parte le pantofole blu in feltro di lana che mi ha regalato la nonna cinque anni fa, possiedo solo un paio di anfibi neri.

A questo proposito ho fatto diverse ricerche sulle scarpe....

👞 (per scarpe eleganti, come mocassini o scarpe di pelle) 👠 (per un tocco di classe, anche se tipicamente associato a scarpe femminili) 👟 (per scarpe casual o sportive, se è il suo stile) 🥿 (per scarpe più raffinate o sofisticate) 👢 (per rappresentare qualcosa di distintivo e luminoso, come un accessorio di moda)

Ci rinuncio!!!

Da quando mi sono trasferita a Firenze, non ho fatto molte amicizie. Vengo da un piccolo paese siciliano vicino a Caltanissetta, dove gli animali domestici superano in numero gli abitanti. Sono cresciuta cercando di passare inosservata. Trovo che i legami affettivi, al di fuori della famiglia, siano spesso sopravvalutati e che la solitudine, se vissuta pienamente, possa offrire molto di più dei rapporti condizionati dalle convenzioni sociali.

Insegno matematica come supplente in un istituto superiore. I miei genitori mi hanno avuta da giovani e mi hanno sempre incoraggiata a studiare. Ho sempre sognato di fare l'insegnante, e i miei allievi sembrano apprezzarmi, forse perché ho poco più di venticinque anni e vedono in me una sorta di sorella maggiore. Sono stata precoce; lo studio è stato sempre il mio principale interesse e grande passione. Devo il mio amore per la conoscenza a mio padre, un agronomo che mi ha trasmesso tutto quello che so oggi. 

Tuttavia, c'è stato un momento all'università in cui ho messo lo studio in secondo piano, e me ne sono pentita. All'epoca avevo realizzato il mio sogno di entrare alla Sapienza di Roma, ma poi, nel mio stesso corso di laurea, ho incontrato Eduardo. È stato il primo ragazzo con cui ho fatto l'amore. Ricordo che, quando mi chiese di andare a vivere con lui, ero terrorizzata all'idea di doverlo comunicare ai miei genitori. Solo a pensare alla reazione dei miei nonni, espressa nel loro dialetto siciliano, mi vengono i brividi: «Ma come? Con un uomo, senza essere sposata?» seguita dalle inevitabili conclusioni: «Di la verità, sei incinta?». Non hanno mai accettato del tutto che fossi nata fuori dal matrimonio.

Oggi mi sento particolarmente stanca e malinconica. È da mesi che non torno a casa, e qui non smette mai di piovere. La nostalgia per la mia terra e la mia famiglia si fa sempre più intensa. Tornando dal lavoro, resto in macchina davanti al mio palazzo, aspettando che la pioggia smetta di picchiare sul cofano. Non ho scarpe adatte per affrontare il diluvio, e uscire così mi farebbe bagnare fino all'osso. Ne approfitto per chiamare mamma. I miei avrebbero dovuto passare il Natale da me, ma la nonna si è rotta il femore. «Se trovo un volo, vengo io», la rassicuro.

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