Capitolo 4 GIULIO

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GIULIO 

Gli emoticon di Giulio:

😎 (per il suo charme e fascino) 

🌟 (per il suo aspetto brillante o eccezionale)

🔮 (per il mistero e l'aura di intrigo)

(per l'attrattiva e l'eleganza)

💫 (per l'effetto magnetico su Petronilla)

💪 (per la forza o il carattere deciso)

🎩 (per un tocco di raffinatezza e stile)

🌹 (per l'aspetto romantico e affascinante

Siamo arrivati ieri sera. Durante il volo e poi in macchina, Petronilla ha appoggiato la testa sulla mia spalla, e io non osavo muovermi, temendo di disturbare il suo sonno. Quando siamo entrati a casa, ha estratto una boccettina di fiori di bach dal suo bagno—un tranquillante naturale, lo stesso che mia madre prendeva senza risultati per combattere l'insonnia. A Petronilla, però, sono bastate poche gocce. È una persona calma, e questo lo so bene.

Ho dormito da suo cugino e, al mio risveglio, le voci che cantavano in dialetto siciliano mi hanno riempito di una gioia quasi oscena, considerando le circostanze. Mentre l'accompagnavo da sua madre, mi sono reso conto di aver dimenticato la mia valigia a casa loro, costringendomi a indossare di nuovo gli indumenti del giorno prima.

Arrivando dalla madre di Petronilla, il cuore mi si è spezzato nel vederla piangere, mentre io dovevo restare in disparte. Avrei voluto avvolgerla tra le mie braccia, consolarla fino all'ultima lacrima, ma non osavo avvicinarmi troppo.

In tre anni di vicinato, non avevo mai sentito un solo rumore provenire dal suo appartamento. Poteva sembrare vuoto. Tuttavia, ho sempre avuto la strana sensazione di essere osservato, come se ci fosse qualcuno dietro quel muro. Il mio istinto mi diceva che non ero solo, che la sua presenza era lì, invisibile ma reale. Quando mi ha rivelato che non era solo un'impressione, mi sono infuriato.

«Dove sei stata? Mi spiavi e non hai mai avuto il coraggio di bussare alla mia porta per chiedermi come stavo?» le ho chiesto, sentendomi umiliato. Avrà sentito la mia disperazione, tutti gli orgasmi delle mie ragazze, eppure è rimasta lì, dall'altra parte del muro, senza fare nulla. Ma che cazzo di amica, di vicina, di persona è? In quel momento, non ero più sicuro di volerlo scoprire.

Eppure, nonostante tutto, non potevo distogliere lo sguardo da lei durante la gara di scacchi. La sua intelligenza mi affascinava, e la noia per quel gioco svaniva ogni volta che la vedevo risolvere un problema con la sua mente brillante. Era incredibilmente bella... e sembrava non rendersi conto dell'effetto che aveva su di me. Mordicchiava il labbro inferiore ogni volta che le veniva un'idea geniale, e quando finalmente colpiva la pedina dell'avversario, alzava lo sguardo attraverso le sue lunghe ciglia, senza un briciolo di compiacimento.

Non c'è nulla di comune o banale in lei. Che fosse silenziosa o in movimento, tutto in Petronilla trasuda intelligenza, integrità e... sensualità. Perciò, quando mi chiese con una finta prepotenza se «l'avevo vista», prima di aprire bocca mi sono concentrato sul suo aspetto, in particolare sui suoi seni nudi, sempre nudi...

Ecco perché mi sento come un cretino, inutile e incapace di starle accanto nel giorno più triste della sua vita.

Nonostante i suoi sforzi per non farsi sentire, soffocando i singhiozzi nel cuscino, l'ho sentita piangere tutta la notte... Ho riconosciuto quel gemito trattenuto in fondo alla gola perché l'avevo già sentito un anno fa. Quella notte mi aveva fatto infuriare; era appena morta la mia cagnolina Porgia. Tornando dal veterinario, piangevo come un bambino, ricordando il suo nome che mi aveva fatto compagnia per tanti anni. E Petronilla piangeva. Mi ero chiesto ingiustamente cosa avesse mai vissuto di così drammatico da giustificare quelle lacrime.

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