Tornai a casa sentendomi una persona diversa.Dopo aver letto le mie parole, Fede rimase stupefatta.
Mi riempì di complimenti, con quasi le lacrime agli occhi."Scrivi in un modo incredibile," diceva.
"Riesci a mettere su carta pensieri in un modo stupendo. Scrivi cose che vivono nella mia testa da sempre e che non ho mai capito," continuava.
"Sei incredibile, Andrea. Sei una scrittrice fantastica."
Non avevo mai sentito qualcuno chiamarmi scrittrice prima.
"Grazie" mi disse. Ero confusa.
"Grazie perché riesci a scrivere cose che nessuno riesce nemmeno a capire," iniziò a spiegarmi, probabilmente notando la mia espressione confusa.
"Grazie perché le tue parole mi hanno ricordato che non sono l'unica a sentirmi così. Grazie." Ero ancora più confusa.
"Devi davvero pubblicarle, Andrea," mi disse, guardandomi negli occhi.
Osservai i suoi occhi, di un colore chiaro, ambrato.
Erano lucidi, con le pupille dilatate e leggermente arrossati.
Sembrava sull'orlo di un'esplosione, di un pianto.Osservai i suoi occhi, e mi dissero parole che nessuno aveva mai pronunciato.
Mi ha fatto cambiare prospettiva.
Sono una persona diversa adesso.
Mi ha fatto capire che le mie parole hanno un potere.
Hanno così tanto potere da farle cambiare il modo in cui guarda. Semplicemente, guarda.
Dopo quelle frasi, ha iniziato a guardarmi negli occhi.
Non evitava più il mio sguardo, ed è come se tra noi due si fosse sciolta quella leggera tensione, poco palpabile.
È strano, ci siamo conosciute da meno di una settimana, eppure sembra che la conosca da anni.
Avevo ragione, alla fine.
Ho letto anch'io quello che ha scritto, concentrandomi soprattutto sulle vignette.
Ha uno stile di disegno interessante, come se si soffermasse sui dettagli più piccoli, quasi ignorando i più grandi.
Una maledizione per gli artisti "moderni". Ignorare i dettagli più grandi che tutti notano, solo per soffermarsi sulle cose più piccole a cui "nessuno" presta attenzione.Riesce a comunicare così tanto in una minuscola vignetta.
Una minuscola vignetta che imprigiona così tanti dettagli, così tanti pensieri.
È davvero bella come cosa.
Disegna nello stesso modo in cui io scrivo.
E questa cosa mi attrae, mi fa venir voglia di conoscerla ancora di più.
Disegnava scene molto precise.
Mi disse che alcune erano a lei molto importanti, perché rappresentavano parti della sua infanzia.
Imprigiona sulla carta pezzi della sua vita. Riesce a disegnare i suoi ricordi, mentre io riesco a scriverli.
Lo trovo davvero interessante.
Parlammo,
molto.Le chiesi se potessimo fare una "collaborazione".
Volevo scrivere qualcosa e lasciarle disegnare le mie parole.
STAI LEGGENDO
-Sfumature di nostalgia-
Teen FictionAndrea, una ragazza di 19 anni, conduce una vita serena in un piccolo paesino napoletano. Studentessa di Filosofia all'Università Federico II di Napoli, coltiva una passione innata per questa disciplina. Nel suo tempo libero, ama scrivere, spesso se...