Parti del passato

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Oggi è domenica.
Meno male.
Niente università, niente lavoro.

In realtà, non vado al lavoro da un paio di giorni.

È una gran fortuna che il bar in cui lavoro sia chiuso questa settimana. Dicono che ci siano problemi tecnici.

Ne sono felice, sinceramente.

Non ho minimamente la testa per andare a lavoro e sentire clienti che si lamentano per il granello di zucchero in meno nel loro cappuccino.

È un bel lavoro, ha una buona paga. Di questo non posso proprio lamentarmi.
Lavoro in uno di quei bar super famosi in cui tutti vanno.
Nonostante questo sia un paesino piccolo, ha veramente tanti clienti, la maggioranza dei quali abituali.

Ci lavoro da un bel po', dal quarto anno delle superiori. Prima di iniziare a lavorare lì, ci andavo comunque perché il caffè che fanno è davvero buono.
Essendo una cliente abituale, tutti i baristi iniziarono a conoscermi, quindi diventare dipendente lì è stato davvero facile.

Oggi è domenica.
Meno male.

Adoro la domenica, non ho impegni di nessun tipo. Posso semplicemente stare a casa, sul letto, senza sentirmi un fallimento della società.

Sto scherzando, eh.

Non vado al caffè da due giorni, mi sembra. Ho stranamente voglia di camminare.

-Dai, scendo, magari trovo qualcosa di divertente da fare-, penso, cercando di motivare il mio cervello ad alzarsi.

Metto i primi vestiti trovati nell'armadio, indosso le mie fantastiche Converse, che ho da anni.

Indovina cosa prendo? Esatto, il mio taccuino.

Scendo.
Appena aperto il portone, vengo accecata dal sole.

I primi segni che la primavera sta arrivando.
Mi piace la primavera.
La preferisco all'estate e all'inverno.

Certo, il mare è bello, Ferragosto pure.

Certo, il latte caldo davanti al caminetto è piacevole.

Ma il sudore non è affatto bello, e neanche essere obbligati a mettere 10 maglie per non prendere freddo lo è.

Non so cosa preferisco tra primavera e autunno, però.
Adoro i prati fioriti di primavera.

Adoro passare nei vicoletti pieni di alberi di ciliegio appena sbocciati.
Adoro sentire quell'aumento di temperatura dopo un inverno gelido.

Allo stesso tempo, però, adoro il periodo di Halloween;
bambini travestiti, zucche tagliate in modo buffo, le foglie arancioni sugli alberi, quel venticello fresco dopo un'estate asfissiante.

Non so, per adesso adoro entrambi.
Magari nel tempo cambierò idea.

Percorso il tragitto immersa nei miei pensieri, mi trovo davanti il mio amatissimo cafè.

Non so perché mi piaccia così tanto.
Saranno le decorazioni degli interni, sarà la gentilezza dei baristi.

Non ne sono sicura.
A dir la verità, non rientra neanche nel mio stile.

Rispecchia più lo stile di... Elia

Forse questo caffè mi piace così tanto perché sarebbe piaciuto a lei.

Flashback; Estate 202X*


"Andrea! Dai, sbrigati!" una voce entusiasta mi dice.

-Sfumature di nostalgia-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora