Incipit 25: Uscire dall'ombra

9 3 3
                                    

Ginevra McIntyre

Sede agenzia - Canada_- febbraio di un anno e mezzo fa

Il cuore le batte talmente forte nel petto che la sua gabbia toracica rischia di esplodere da un momento all'altro. Solo poche settimane fa era chiusa in camera da letto, stesa sul materasso morbido, si lasciava baciare il corpo dalla tenue luce del giorno che scendeva dal lucernario sul soffitto mentre la testa meditava sulla sua vita. Ora è qui, in un altro stato, circondata dal verde del bosco, mentre guarda l'immensa struttura in vetro e legno che mette soggezione solo a guardarla e intanto si chiede se è meglio entrare dalla porta principale o se è più educato suonare timidamente al campanello e presentarsi.

Ripensa al dialogo sussurrato avvenuto con la sua maestra pochi giorni prima...

"Hai avuto paura?" chiede la bella donna seduta davanti a lei.

"No Poppy...forse... forse avrei dovuto, ma non c'era un pizzico di paura in me...era pura e semplice adrenalina che mi scorreva nelle vene... mi ha fatto ricordare 'quel giorno' sai?" racconta malinconicamente perdendosi nei ricordi "...sono una persona terribile... dovrei soffrire per la morte di Angelica... eppure non ci riesco... in quel momento ho scoperto quanto mi mancasse terribilmente sentirmi così viva, e non posso fare altro che soffrire per tutto quello a cui sto rinunciando..."

"Non sei terribile Gi... sei come una tigre in gabbia che pensava di aver assopito il suo naturale istinto di caccia ma che alla prima vista di sangue fresco ha capito che lavorare per il circo è solo una stupida imitazione della vita che vorrebbe..."

"Tu mi capisci sempre Poppy... anche quando non ci riesco io..." dice sorridendo guardando il gioco di luci sul muro proiettato dai ciondoli di vetro colorato appesi al soffitto

"Non deve essere per forza così..."

"E cosa dovrei fare? Chiamare papà e dirgli che voglio le stesse opportunità che ha avuto Ronnie per farmi rispondere che non succederà mai!?" sbotta Ginny seccata

"Oh no... io però potrei avere delle chiavi per aprire la tua gabbia... basta che tu dica di sì e ti prometto che nessuno si accorgerà di nulla..." annuncia lentamente attirando tutta l'attenzione della ragazza "è solo una tua scelta... sappi però che dovrai smettere di essere Ginevra McIntyre e diventare la persona che ti ho insegnato ad essere..."

"E se non fossi pronta?"

"Allora tornerai ad essere quella di sempre, però almeno saprai che ci hai provato..."

"Ho... ho paura di fallire..."

"Se tu non dovessi farcela sarò io ad aver fallito come insegnante, non tu..." la rassicura lei guardandola con i suoi chiari occhi grigio perla, un rumore fuori dalla stanza le fa sussultare per un attimo, il tempo a loro disposizione si sta esaurendo... "A te la scelta... adesso o mai più..."

"Io... io..." tentenna Ginevra in preda all'incertezza, ma se si calmasse un attimo saprebbe subito quello che il suo cuore ha già deciso "Io ho bisogno di quelle chiavi Poppy..."

<<Smettila di essere Ginevra McIntyre...>>

Fa un sospiro e si dirige verso la porta principale. Batte gli anfibi sporchi di fango sul tappeto d'ingresso prima di entrare spingendo il grande portone di vetro che si sposta con la fluidità di una ruota appena oliata.

L'atrio che si presenta davanti a lei è enorme e luminoso, il parquet scuro sotto i suoi piedi è coperto da un grande tappeto di lana intrecciata bianca e nera che disegna sulla sua superficie varie forme geometriche. È talmente bello che è quasi un peccato rovinarlo. Si avvicina alla grande scrivania in legno dove la attende una segreteria impegnata a scrivere sul pc.

Destini intrecciati: Il passato che mi cercaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora