Incipit 35: Il peso della responsbilità

9 2 7
                                    

Aaron Chavez

due anni prima_La Tenuta

Si lascia andare su una sdraio di recupero, il legno scurito all'umidità e la tela, una volta a strisce bianche e arancio, ora a causa del sole risulta più vicina al crema e al giallo.

Gli sembra che lo sdraio tremi leggermente sotto il suo peso o forse, a togliergli la stabilità, sono semplicemente l'alcool e la favolosa erba che Ethan ha portato per divertirsi.

Ci sono volute due settimane per organizzare in segreto quella festa. Un vero e proprio caos. Per una volta nella vita, su quella dannata sedia, si sente libero di fare quello che gli pare e piace. Cogliendo al volo le giuste occasioni sono riusciti a fotterli tutti. Un improvviso impegno di lavoro ha portato qualche giorno fa i papà direttamente a Washington, dall'ex Senatore Stanton, il nonno di Becky, cosa che non succedeva da parecchio tempo. Fortuna vuole che sia anche il compleanno di zia Kira. Elijah da bravo figlio "d'oro" le ha consigliato di uscire a festeggiare, e lei ha colto la palla al balzo e ha obbligato tutte le donne a trascorrere una giornata di shopping a New York. Per esperienza sanno che sarebbero tornate molto, molto tardi. In altre parole, sono soli. Soli e scatenati. La loro squadra di football è in testa a tutte le classifiche: quale occasione migliore per festeggiare?

Il piccolo gruppo di amici che avevano invitato si è trasformato in una folla nel giro di poche ore: nessuno si sarebbe perso una festa di Elijah e del suo migliore amico, anche a costo di imbucarsi. Tanto si sa, se porti da bere nessuno ti manda a casa. E questa sera da bere ce ne a fiumi. Alle ragazze avevano dato una sola regola, restare a vista, e per ora non ne ha persa nessuna.

Si volta verso Elijah, seduto su una sedia da giardino di plastica verde, con gli occhi spalancati rivolti verso le nuvole grigie sopra di loro.

"Quanto...quanto cazzo era forte quella roba?!" esclama accompagnando l'ultima parola da un gemito di frustrazione "Volevo farmi di nuovo Eileen... hai visto che razza di tette gli fa quel corpetto argento!! Wow!! Se l'è messo per me lo so..." farnetica come se la ragazza fosse una stella tra le nuvole.

"Figa... si... se non mi anestetizzasse l'uccello appena inizia a parlare..." borbotta Aaron

"Ha ha ha quanto hai fumato?! Sei marcio... ti amo quando sei così... sincero e brutale fino alla fine..." sbotta alzandosi di scatto e afferrandogli il ginocchio, con una presa troppo intima.

"Ha ha, anche tu fratello... sei troppo sentimentale e stucchevole... perchè sei qui al posto di toccarle il culo come fai di solito!?"

"mmmhh" borbotta Elijah guardandolo con gli occhi appannati "Ho fatto troppi mix...Non sento più i muscoli... neanche quelli del mio cazzo... se non mi si alza che faccio!? Non posso fare la figura dell'idiota..." mormora l'ultima parola mettendo il broncio

"Tranquillo Fratello ti si alza, lo so fin troppo bene" lo sprona Aaron rubandogli di mano la bottiglia e bevendo un sorso di birra acidula. Da quel punto di vista la sua serata era stata una vera e proprio tortura. Aveva letteralmente lottato con sé stesso, contro qualcosa che ancora non gli era chiaro, che faceva fatica a comprendere e ad accettare.

Elijah gli fa un cenno con la testa prima di alzarsi e barcollare fino alla ragazza che ha puntato. Vede Eileen sorridergli compiaciuta, pochi minuti e si stanno divorando addosso a un albero senza preoccuparsi di essere visti.

Aaron scuote la testa, tipico di Elijah. A volte avrebbe voluto essere come lui, fregarsene di tutti e mettere sempre al primo posto i suoi desideri.

Sposta lo sguardo tra i presenti per cercare colei che ultimamente aveva iniziato a tormentare i suoi pensieri, ma la sua attenzione viene attirata da Judith che si struscia a ritmo di musica addosso a Will senza alcun pudore, mettendolo in evidente disagio.

Destini intrecciati: Il passato che mi cercaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora