"Guidai velocemente per le buie strade del tratto Holmes Chapel-Bradford, quasi non ricordavo più perché le lacrime stavano attraversando il mio viso.
La mia auto sfrecciava alla velocità della luce, non vedevo l'ora di andare via.
Ero furiosa, letteralmente furiosa. Mia madre ed io avevamo appena litigato ed odiavo profondamente quando ciò accadeva.
Così avevo preso le chiavi dell'auto ed ero uscita di casa sbattendo la porta, sotto i suoi richiami ed i suoi modi di fare per ricordarmi cosa mi accadde l'ultima volta che sono scappata senza ascoltare nessuno.
Che stronza.
Ma chi poteva pensare a lei quando rivederlo mi avrebbe fatto passare tutto, tutti i miei problemi?
Chi poteva pensare a lei quando potevo trovare rifugio tra le sue braccia?
Nessuno.
Così, tra un pensiero e l'altro ed una canzone canticchiata, mi asciugai gli occhi scendendo dall'auto, incamminandomi verso casa nostra.
Aprii la porta e la richiusi subito alle mie spalle.
Protetta.
Un calore familiare mi avvolse, un profumo di muschio invase le mie narici facendomi apparire un enorme sorriso sulle labbra.
Mi tolsi il cappotto e lentamente mi sedetti sul divano, sul nostro divano.
Presi la coperta e me l'attorcigliai intorno al corpo ed ispirando, mi accorsi che quella coperta aveva il suo odore. Lo immaginai lì, seduto accanto a me mentre mi stringeva tra le braccia, tutto ciò non faceva altro che farmi sorridere.
Guardai l'orologio, sarebbe dovuto arrivare a momenti.
Non appena smisi per un attimo di pensare, sentii un rumore frenetico di chiavi girare velocemente nella serratura.
La porta si aprì ed il mio ragazzo apparve in tutta la sua...rabbia?
Aveva una faccia così mista di emozioni, che forse non sapeva neanche lui quale mostrare.
Un risolino, un bacio di troppo, chi per una ragione, chi per un'altra..si scatenò l'inferno.
Cominciammo a parlare animatamente, ad urlarci contro e finimmo per dirci cose che forse non pensavamo neanche lontanamente di dire.
Non riuscivo a decifrare le sue parole, erano così piene di tristezza e rabbia, nessuno avrebbe capito cosa gli fosse successo a lavoro.
Sputava cavolate a caso, ripetendo sempre la parola 'allora':
"Allora sono io che non ascolto mai."
"Allora è sempre colpa mia."
"Allora sono io quello sbagliato."
Le sue labbra si muovevano così velocemente che mi riusciva difficile restare al suo passo.
Successe tutto troppo velocemente per pensarci.
Lui scappava in camera io lo inseguivo, io scappavo in cucina lui m'inseguiva.
Uno scambio di ruoli...era sempre così.
Infine presi la mia borsa e corsi in macchina con le lacrime agli occhi per la seconda volta in quella serata, lui mi lasciò andare via in quel modo.
E alla fine ci dicemmo addio.
In quella fredda e buia notte del tredici settembre, in quella stessa strada dove avevamo litigato di brutto per colpa di un malinteso, in quella stessa strada dove, un'auto mi aveva investita portandomi via da lui.
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Abbie Allison Styles 2 -Love me again-
Fanfiction-"Perché alle cose nuove ti ci abitui, ma disabituarsi delle abitudini è più difficoltoso." Ritornano le turbolente avventure di Abbie Allison Styles, la dolce ragazza che ha fatto innamorare il cupo e solitario Zayn Malik, migliore amico di suo fra...