77. ~Settimo mese (seconda parte)

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"-Fermi!- una voce mi fece sobbalzare, alzai gli occhi e proprio davanti a noi c'era un signore con tavolozza ed una tela tra le mani -posso farvi un ritratto?-

-N..-

-Certo!- mi anticipò Zayn ridendo -oggi sei solo mia.- mi sussurrò poi."

Era quel ritratto. Era stupendo.

Ricordavo ancora le sensazioni, la rabbia di quel giorno, il tutto racchiuso in un pezzo di carta a colori. Era bello rivederlo, l'ultima volta lo avevo scaraventato al pavimento dopo aver messo piede a Bradford, poco dopo era arrivato Zayn prendendolo e portandolo con sé.

L'aveva sempre conservato, lo conoscevo e non aveva una bella abitudine di conservare le cose, ma diamine aveva dato proprio tutto se stesso.

Sul fondo del ritratto c'era scritto qualcosa, la scrittura era la sua ovviamente, ma era scritta in caratteri piccolissimi.

"Ti sposerò", lessi ad alta voce e lasciai cadere una lacrima di gioia. Portai la maglietta al petto odorando il suo profumo, mi mancò terribilmente, peggio dell'ossigeno.

Presi il cellulare, volevo chiamarlo, volevo sentire la sua voce, e tutto ciò che trovai fu una sua chiamata persa.

'Che coincidenza', pensai.

Proprio mentre stavo per richiamarlo, sentii dei rumori provenire dalla porta, un giro di chiavi. Sorrisi, ma il mio sorriso si spense subito dopo nel pensare che non sentivo squillare alcun cellulare da fuori la porta.

Posai il ritratto nel comodino più vicino e poggiai la maglietta sulla scrivania, e voltandomi non ebbi il tempo di pensare, che mi ritrovai faccia a faccia con Andy ed i suoi due amici.

Non fui sorpresa, stranamente, ma un po' di paura l'avevo.

Rise di gusto nel vedermi, per poi soffermarsi a guardare il mio corpo, anche i suoi due amici risero. Mi mostrò le chiavi con le quali aveva aperto la porta, ed io riconobbi sin da subito il portachiavi a me familiare.

"Dov'è Zayn!" non era una domanda, il tono uscì così duro che per un attimo mi meravigliai io stessa.

"In un bel posto", rise, era alquanto disturbato.

"Dimmi dov'è Zayn, o giuro che..-"

"Giuri cosa? Cosa può fare una ragazza nelle tue condizioni?" Domandò alzando un sopracciglio.

"Tu sei malato", scossi la testa avanzando verso la cucina ma mi prese per un braccio strattonandomi verso di lui.

"AND-" mi interruppe poggiando le sue labbra sulle mie con forza. Sgranai gli occhi respingendolo con tutte le mie forze, ed infine ci riuscii.

"Aggressiva", avanzò verso di me.

"Non permetterti mai più di fare una cosa del genere!" gli puntai un dito contro. Erano tre contro di me e non ero in perfette condizioni, eppure ciò non mi faceva tenere la bocca chiusa, rischiando un suo passo falso ad ogni mia parola.

Indietreggiai osservando la sua possente figura fare lo stesso verso di me, i suoi amici erano lì che ridevano accanto la porta, mi chiedevo cosa diamine c'era da ridere.

"Sono venuto qui per portarti via", disse ed io scoppiai in una fragorosa risata. "Con le buone o con le cattive, ma a quanto pare vuoi farmi usare le cattive."

"Andy, devi arrenderti, okay? Maledico il giorno in cui ti ho conosciuto diamine! Io non voglio nulla da te! Smettila di perdere tempo dietro-"

"Io voglio tutto da te, a cominciare da ciò che hai lì dentro", indicò la mia pancia.

Abbie Allison Styles 2 -Love me again-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora