2. ~Non cominciare

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"Niall!" urlai come una pazza saltandogli addosso.

"Abbie!" mi seguì lui afferrandomi, facendo attenzione a non cadere per terra.

"Mi sei mancato così tanto! Dove sono i tuoi? E Greg? Voglio vedere il piccolo Theo!" mi lamentai guardandomi intorno.

"Calmati." rise "i miei sono usciti e Greg è con Theo al parco giochi."

Gli rivolsi un sorriso sornione sbattendo le palpebre.

"Hai diciannove anni, Abbie! Non posso credere che tu voglia andare al parco giochi." sussurrò incredulo cominciando a portare la valigia nella mia stanza.

"Su Niall! Scommetto che non sono l'unica che vuole andarci!" lo seguii rivolgendogli un sorriso malizioso "dai, fallo per me!" lo pregai.

"Uff...e va bene."

Scendemmo di corsa le scale dirigendoci verso la porta. Gli lasciai un veloce bacio sulla guancia mentre lui prendeva le chiavi della macchina.

"Uau biondo, sono cambiate parecchie cose." sorrisi.

"Un piccolo regalo per il mio compleanno." alzò le spalle scuotendo le chiavi tra le sue mani.

Non appena aprii la porta, Greg con in braccio il piccolo Theo mi apparvero davanti agli occhi.

"Greeeeeeeg!" urlai abbracciando entrambi.

"Ehi Abbie! Come va?"

"Benissimo. Theeeeeo!" lo presi in braccio e lui mi abbracciò stretta "mi sei mancato tantissimo." urlai felice.

"Sembri una demente." soffocò una risata Niall.

Ma io non lo risposi, portai dentro il piccolo bambino tra le mie braccia richiudendo la porta alle mie spalle.

"Ma tu non volevi andare al parco giochi?"

"Non più." alzai le spalle sdraiandomi sul divano.

Theo aveva poco più di due anni //N.A. so che è nato nel 2013 ma non so il mese, quindi se mi sbaglio fate finta che sia come dico io.// Era un bambino tenerissimo ed assomigliava di più a Niall, visti i suoi capelli biondi e gli occhi chiari. Per essere davvero piccolo, aveva sviluppato una parlantina molto velocemente, a volte noi stessi ci meravigliavamo per quello che poteva uscire dalle sue labbra...adorabile.

Quando abitavo a Londra, ogni tanto andavo a trovarlo, ma da quando mi ero trasferita in Irlanda, ero quasi tutti giorni a casa sua.

Era l'unica cosa che forse mi avrebbe fatto dimenticare di...lui, almeno per pochi minuti.

Ma era anche una cosa che ci accomunava...forse.

Un bambino. Entrambi avremmo voluto un bambino, passare quanto più tempo con lui, costruirci una famiglia, vivere insieme....per sempre forse.

Ogni volta che lo guardavo, in lui vedevo me e Zayn, insieme.

Ma tutti quei pensieri, tutti quei progetti, dovevo dimenticarli ormai.

"Abbie? Cos'hai?" mi chiese il tenero bambino salendo con i piedi sulla mia pancia.

Aveva notato il mio sguardo assente e si era preoccupato.

"Nulla." scossi la testa fingendo un sorriso "allora, hai imparato a stare in equilibrio?" sorrisi prendendolo per le mani.

"Quasi!" rise spostando i piedi avanti e indietro.

Scoppiammo a ridere entrambi, solo Dio sapeva quanto amassi quel bambino, quanta gioia riusciva a procurarmi, solo anche guardandomi.

"Ecco chi ti ha insegnato a salire sulla pancia degli altri." disse Greg arrivando in salotto, guardandoci divertito.

Abbie Allison Styles 2 -Love me again-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora