Capitolo 38. A un migliaio di chilometri da qui

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Oggi un risveglio traumatico. Aver fatto le ore piccole mi ha costretto a ingerire un'intera tazzina di caffè e poi le corse per prendere il bus in tempo. Non ho avuto modo di parlare con nessuno in casa e non ho fatto parola ai miei migliori amici di quanto successo questa notte, ma... loro hanno intuito qualcosa. Jenny insisteva nel vedermi un po' strano e Samuel, da bravo compagno di banco, ha notato che avevo la testa fra le nuvole.

Ovviamente, ho negato fino all'evidenza, però non posso mentire a me stesso.

Ho baciato Lorenzo. Cioè, lui mi ha baciato, e poi io ho baciato lui. E di nuovo, prima di andare a dormire. Non so darmi una spiegazione, possibile che era questo ciò che provavo nei giorni precedenti? Questo desiderio di volerlo? Insomma, non ho mai avuto esperienze particolari in fatto di amore. L'unico bacio che ho dato è stato a Stella e mi ha causato non pochi problemi. Non mi sono mai interessato a questo tipo di cose e ora... ora ho baciato Lorenzo. Quindi, sono... gay?

No, non provo attrazione per i ragazzi. In verità, neanche per le ragazze. Lo ammetto, è strano. I miei compagni di classe sono già molto più avanti di me in questo senso. Stella ammette con un certo orgoglio di aver perso la verginità e i gemelli Matteo e Francesco sono entrambi fidanzati, perciò avranno sicuramente fatto robe. Forse il nostro gruppo è l'unico a essere rimasto un po' indietro e non ci importa neanche. Jenny è la prima a dire che i ragazzi sono stupidi e non le interessano, mentre Samuel non esprime opinioni a riguardo. Solo Liam qualche volta fa apprezzamenti sulle ragazze, ma sono sicuro che neanche lui ha mai provato qualcosa di più di un bacio.

Infine, arriviamo a me. Quando avevo una cotta per Stella, pensavo di volerla davvero. L'invito al suo compleanno era stato inaspettato per me, soprattutto perché i due anni precedenti li avevo passati a essere preso in giro proprio da lei e i suoi amici. Tuttavia, una volta che siamo rimasti soli nella sua stanza e lei si è messa a cavalcioni su di me, mi ero reso conto che io non la conoscevo affatto. Vedevo solo quanto era bella, ma non l'avevo mai desiderata veramente, non in quel senso. Come non ho mai desiderato un ragazzo in quel senso. E ci sono state occasioni in cui avrei potuto perdere la testa. In palestra, a scuola... persino Samuel è un bel ragazzo, alto com'è, biondo e con gli occhi azzurri. Se non fosse così timido e scontroso, sono sicuro che avrebbe una fila di pretendenti dietro.

E quindi, perché con Lorenzo è stato diverso? Mi ha baciato e mi è piaciuto, ma non ero cosciente neanche io di volerlo, fin quando le sue labbra non si sono posate sulle mie. E lui? Anche lui ha provato le mie stesse cose, era consapevole di volerlo?

Da quando sono tornato a scuola l'ho visto per pranzo, ma non ci siamo detti niente. Ci siamo scambiati un lieve sguardo, ma per paura anche solo di creare un sospetto, sono ritornato a fissare il mio piatto.

È nel pomeriggio che decido di andare a bussare alla sua porta. Tutto il palazzo è in fermento per via del compleanno di zia Beatrice. Mia madre, nonna Rosalba e zia Teresina sono impegnate nella preparazione della cena, mentre zio Orazio e zio Giuseppe si occupano di spostare tavoli e sedie in cortile, dove si terrà la festa tra bandierine colorate e vasi di fiori.

Sotto tutto questo baccano, sposto l'appendiabiti nella mia stanza, busso, perché non vorrei coglierlo in intimità, e aspetto che Lorenzo mi faccia entrare.

Lui è seduto sul letto, con la schiena appoggiata alla parete. Sta leggendo il quarto volume di Starben ed è già quasi a metà. Appena mi vede, mette un segnalino e chiude il fumetto, mettendolo di lato.

C'è un attimo di imbarazzo, in cui non so bene cosa dire né cosa fare. Infatti, resto impalato sulla soglia per qualche secondo prima che lui mi dice di avvicinarmi.

1 - Il Serpente e la Fenice (Parte Due)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora