2 Capitolo

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Shane e Jas entrarono nel negozio di Pierre, il campanello sopra la porta tintinnò dolcemente mentre attraversavano la soglia. Jas, con la sua tipica curiosità, si mise subito a girovagare tra gli scaffali, mentre Shane si concentrava su ciò che doveva acquistare. Cercava di sbrigarsi, ma non poteva fare a meno di lanciare occhiate affettuose a Jas, che chiacchierava animatamente con Pierre e Caroline.

“Che dolce bambina,” disse Caroline, sorridendo mentre porgeva a Jas un sacchettino di caramelle colorate. “Prendile, tesoro. Sei sempre così gentile.”

Shane si fermò un attimo, un sorriso affettuoso increspò le sue labbra mentre guardava la scena. Jas era timida con gli estranei, ma sapeva essere irresistibilmente dolce. Tutti sembravano amarla.

Mentre era immerso nei suoi pensieri, un rumore improvviso lo distolse. Qualcosa era caduto sul pavimento, seguito da un leggero sussulto. Shane si girò e vide Gioia, che cercava goffamente di raccogliere lo zaino che aveva fatto cadere. Lei si rialzò con un sorriso imbarazzato e salutò tutti, un po' impacciata. Jas, con l'entusiasmo che solo i bambini sanno avere, corse subito verso di lei.

“Ciao, Gioia!” disse Jas, la sua voce era un tintinnio di felicità. Shane si irrigidì leggermente. Non voleva interagire con Gioia, soprattutto dopo la mattinata che avevano passato.

Jas, però, aveva altri piani. Senza dargli tempo di reagire, afferrò la mano di Shane e lo trascinò verso Gioia. Shane cercò di resistere, ma il sorriso furbo di Jas gli fece capire che non avrebbe avuto scampo.

Gioia sollevò lo sguardo, notando Shane. “Oh, ciao, Shrek,” disse, la sua voce era allegra e un po' maliziosa. Aveva ormai capito quanto quel soprannome lo infastidisse, e lo usava ogni volta per stuzzicarlo.

Shane ringhiò sottovoce, lo sguardo cupo. “Smettila di chiamarmi così,” replicò, la voce bassa e irritata.

Ma Gioia non sembrava per nulla intimorita. Anzi, sembrava quasi divertirsi. “E perché? Ti sta così bene,” ribatté, un sorriso timido ma pieno di determinazione giocava sulle sue labbra. Gioia era solitamente molto riservata, ma c'era qualcosa in Shane che le faceva venire voglia di provocarlo, anche se questo significava esporsi un po' di più.

“Perché non lo sei?” continuò Gioia, alzando un sopracciglio, il tono di voce innocente ma chiaramente provocatorio. “Grande, burbero… e hai anche una bella palude a casa, no?”

Shane la fissò, cercando di mantenere il controllo. Non voleva ammettere quanto trovasse attraente quella combinazione di timidezza e coraggio. “Non sono il tipo da paludi,” disse infine, la voce tagliente, “e non sono certo qui per giocare con te.”

Gioia rise leggermente, il suono era delicato ma aveva un effetto inaspettato su Shane, che si sentì improvvisamente un po’ destabilizzato. Lei si stava chiaramente divertendo a vederlo così infastidito. “Peccato,” rispose lei, con un lampo di malizia negli occhi. “Sarei stata curiosa di vederla.”

La tensione tra loro era palpabile, ma c’era anche un’energia strana, una scintilla che Shane non riusciva a ignorare. Mentre cercava disperatamente di nascondere la sua attrazione, Gioia sembrava prendere sempre più coraggio nel tenergli testa. Shane avrebbe voluto uscire dal negozio e lasciarsi tutto alle spalle, ma la verità era che non riusciva a staccare gli occhi da lei.

Caroline e Pierre osservavano la scena con un sorriso divertito. “Sembra che Gioia abbia trovato pane per i suoi denti,” sussurrò Caroline a Pierre, che annuì con un sorrisetto.

Jas, osservando la scena, sorrideva compiaciuta. Era così chiaro a lei, come lo era a tutti gli altri nel negozio, che nonostante l’atteggiamento scontroso di Shane, c’era qualcosa di più sotto. Ma Shane si rifiutava di cedere, troppo orgoglioso, troppo spaventato da quello che avrebbe potuto significare lasciarsi andare a quei sentimenti.

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