GIORGIO
Mi sistemo per la scuola e dopo aver afferrato lo zaino, pieno di libri con cui anche stanotte ho studiato, scendo le scale.
Mi sento debole, e questo è dovuto al poco sonno che ho in queste notti, ma se voglio mantenere una media alta, devo farlo.
Entro in cucina e mi avvicino alla macchinetta del caffè, che mi chiama.
«Buongiorno tesoro.» Mi saluta mia madre, dandomi un bacio sulla guancia.
«Ciao mamma.» Le rivolgo un sincero sorriso e mi mordo il labbro inferiore, avvertendo i miei muscoli deboli. «Papà è già andato in caserma?»
Lei annuisce e finisce di bere il suo caffè, come me.
«Probabilmente, questo weekend o il prossimo andremo da Auri.» Mi spiega, con lo sguardo basso sul giornale.
«È successo qualcosa?» Domando, iniziando a preoccuparmi.
«Ha litigato con il suo fidanzato e si sono lasciati.» Mormora, con un sospiro triste e calcato.
«Intendi dire, che l'ha lasciata incinta?!» Sbotto, alzando il volume della voce iniziando a sentire il sangue ribollirmi nelle vene.
«Si, è così. Io e papà, pensavamo di farla venire qui, almeno fino a quando il bambino non sarà nato e si sarà trovata un appartamento suo. Ora come ora, è difficile la vita per lei a Milano. Ha bisogno di questa città.»
Annuisco, lasciando la tazza nel secchiaio.
«A me va bene, lo sapete.» Dico subito.
«Bene, ora vai Gio', altrimenti farai tardi a scuola.»Mi incita ad andare, visto che sono seriamente in ritardo perché mi sono trattenuto a parlare con lei di Aurora.
Esco di casa e sospiro.
Aurora, è mia sorella maggiore di ventun anni. Ha lasciato casa e questo paese, circa un anno e mezzo fa, per andare a Milano con un ragazzo che aveva conosciuto all'università. È rimasta incinta, ma il loro rapporto si è spezzato.
Forse dovrei scriverle, è da un po' che non ci sentiamo.
Entro a scuola e mi avvicino al mio armadietto, per appoggiare alcuni libri che ho nello zaino.
Chiudo lo sportellino e mentre aspetto la mia amica, prendo il cellulare per scrivere a mia sorella.
Giorgio Ehy Auri, mamma mi ha detto di te e quello stronzo, mi dispiace un sacco sorellona :(
Se vuoi parlare io ci sono per te.
Ti voglio bene. Xx <3
Spedisco tutti i messaggi ed aspetto che mi risponda, sperando che stia meglio, non voglio che soffra per quel tizio.
«Gio'.» La voce della ragazza, mi fa sollevare lo sguardo dal mio cellulare. «Che fai?»
«Parlo con mia sorella, pare che il suo fidanzato l'abbia lasciata.» Sospiro, mettendo il telefono nella tasca della giacca.
«Sul serio? Che stronzo.» Sbotta, facendo un musetto triste.
«Lisa.» Mormoro, abbassando lo sguardo imbarazzato.
«Che c'è?» Chiede confusa, mentre gioco insistentemente con le dita delle mani.
«Uhuh, ti scandalizzi per le parolacce? Che razza di santarellino.» Ride, spingendomi con un sorisetto.
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Bullied||TheBadNauts
Fanfiction"E si incisero quello sguardo sulla pelle, in una cicatrice che permarrà nel tempo." •▪︎•▪︎•▪︎•▪︎•▪︎ Palermo, Sicilia. Due ragazzi impareranno ad amarsi ed odiarsi al tempo stesso, il bullo e la sua vittima. Intrighi, segreti, bugie, paure e passa...