5- Amicizia

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Lecco il suo labbro inferiore, chiedendo l'accesso che mi concede all'istante. Stringo il suo fondoschiena, mentre ha le gambe attorno alla mia vita.

Mette le mani sulle mie guance e si stacca, con il respiro affannato.

Dio, è così bello.

Lo faccio sedere sulla mia scrivania e gli sfilo la maglietta.

Gli bacio il collo, lecco la sua pelle e la tengo tra i denti succhiandola e facendolo gemere.

«Spogliami.» Gli sussuro, all'orecchio e lui senza troppo indugio esegue.

Mi toglie la felpa e raggiunge il bottone dei miei jeans, slacciandolo.

Vedo le sue labbra semiaperte, i suoi occhi verdi e la sua pelle così delicata e perfetta riempita da una miriade di lentiggini, mi fa semplicemente impazzire.

È leggermente rosso sulle guance. Alza gli occhi per guardarmi e farli incontrare con i miei.

«Che cosa vuoi, Giorgio?» Gli chiedo, prendendo il suo mento con una mano per attirare il suo viso verso il mio.

La sua mano raggiunge l'elastico dei miei boxer, si morde il labbro in modo sensuale facendomi eccitare ancora di più.

«Te, Alex.» Sussurra.

Stringo le sue coscie prima di abbassargli i boxer e fare lo stesso con i miei.

Entro in lui con una spinta secca facendogli buttare la testa all'indietro e stringere il bordo della scrivania.

«Cazzo, Alessandro.»

Lo guardo mentre prova piacere grazie a me, geme e si morde le labbra per trattenersi. Inarca la schiena e si mette una mano tra i miei capelli biondi, coprendosi il viso.

«Ale.»

Mi sveglio di soprassalto, respirando pesantemente.

Non ci posso credere.

Realizzo quello che è successo e prendo il mio viso tra le mani, che cosa mi è successo?

Ho perfino sognato di fare sesso con lui.

«Vaffanculo, Giorgio.» Sputo secco.

Quel ragazzino, anche nei miei sogni dev'essere.

Fantastico, svegliarsi con un'erezione non è il massimo.

La seconda che mi fa venire lo stesso ragazzo, senza fare nulla.


GIORGIO

«Sicuro di star bene?» Mi domanda mia madre, per la quarta volta in due minuti.

«Si, mamma tranquilla.» Rispondo, sforzandole un sorriso.

Annuisce, facendo una faccia per niente convinta ed io mi avvicino alla porta.

Mi infilo le scarpe, ed afferro lo zaino.

«Ciao.» Mi saluta.

«Ciao mamma.»

Esco di casa e faccio un respiro profondo, sto davvero per svenire e come se non bastasse non ho fatto neanche fatto colazione.

Cammino velocemente, per raggiungere la scuola il prima possibile ed affidarmi a Fairy.

Cavolo, si arrabbierà tantissimo quando mi vedrà. Devo mascherarlo bene, altrimenti potrei perdere l'unica amica che ho.

Raggiungo rapidamente il mio armadietto e lo apro per appoggiare i libri.

«Ciao, coglione.» Sento alle mie spalle, sobbalzo all'istante per la sorpresa e mi giro, trovandola con le braccia incrociate al petto.

Bullied||TheBadNautsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora