sabato 11 luglio²

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Finché saremo sotto lo stesso cielo, Luna lo giuro, io con te sarò sincero.

Ti ho baciata, è stato un bacio semplice ma cazzo se me lo dimenticherò mai.

Sai, tu per me sei una di quelle persone indimenticabili, quelle di cui non mi basta sapere il nome e da dove vengono, io voglio sapere la tua storia e far parte di quella futura.

Non sei mai stata curiosa di scoprire la storia dietro un gesto?

Io me lo chiedo sempre perché le persone fanno certe cose in un certo momento. Prendo come esempio me stesso, il bacio che ti ho dato. L'ho fatto semplicemente perché bramavo le tue labbra e ora ne necessito ancora perché non posso scordare la tua reazione al tocco delle nostre labbra.

Tremavi allora ho attaccato il mio corpo al tuo, schicciandoti contro il muretto di pietra del ristorante davanti al porticato. Ma tremavi ancora allora ho portato una mia mano sulla tua guancia e ti ho guardato negli occhi. Era impossibile non notare le tue pupille dilatate.

A volte però, quando non ti vedo anche per giorni, mi manchi.

Manchi come manca il sole quando piove, come manca l'estate durante l'inverno, come manca l'acqua nel deserto, come manca il giorno di notte e come la notte manca di giorno.

Caro diario,

"Hey now

We've got to make it rain somehow

She told me to

And showed me what to do

Our Maggie makes it in a cloud

I said hey now

I want to rock this rowdy crowd

She told me to

And showed me what to do

She knows how to make it loud"

Piccola, avevo in mente questa canzone. La nostra canzone.

Ricordo quando tornavamo a casa dai giardini fioriti e tu mi chiedevi perché noi non avessimo avuto una nostra canzone. Facevo spallucce, non sapevo che rispondere.

Ti passavo accanto e salivo le scale di casa tua, mentre mi urlavi, chiedendoti dove stessi andando. Mi fermavo davanti casa tua sapendo che mi avresti raggiunto da un momento all'altro.

"Apri, la nostra canzone ci aspetta."

Eri arrabbiata con me, ma non mi importava, solo poco prima avevo giurato a me stesso di sposarti.

Presi la tua radio, ti guardai negli occhi e la accesi.
'The adventures of rain dance Maggie.'

La nostra canzone.

Cominciammo a ballare, completamente fuori tempo dal ritmo. Ridevi e sentivo il tuo corpo reagire sotto il mio corpo. Era un'emozione struggente la mia, unica. Che mi importava se non andavano a ritmo?

Rimembro di averti preso la mano poi, e la stringevo forte. Sempre con la tua mano nella mia uscii di casa e cominciai a correre. Correvo con te dietro che mi supplicavi di fermarmi, di non lasciarti.

Mi bloccai.

E se tu avessi voluto lasciarmi? ero convinto ma tremavo.

Chiesi se avessi avuto l'intenzione di lasciarmi, se avevo sbagliato qualcosa, se ero troppo poco per te oppure se non volevi venire con me. Il solo pensiero era devastante.

Scossi la testa velocemente, ammazzando le mie stupide idee.

Ripresi la tua mano, "andiamo, ti porto a vivere".

il diario di luna.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora