9. Heart stranding

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All'interno di quello stretto corridoio naturale il rumore delle onde si fece più silenzioso, quasi un sussurro. La luce della luna scomparve, sostituita da un bagliore tenue e mistico che sembrava provenire dall'acqua stessa.

Quando raggiunsero la fine di quel corridoio, la grotta si aprì in tutta la sua magnificenza: era un luogo incantevole, con pareti di roccia liscia, scavate dall'erosione dell'acqua probabilmente da millenni, che si innalzavano verso il cielo, lasciando intravedere solo una fetta di cielo stellato, grazie all'apertura naturale sulla volta.

E quella tranquilla oscurità veniva mitigata solo dalla fioca luce bioluminescente che si emanava dall'acqua, grazie a una miriade di minuscole creature che vivevano in quello spazio raccolto e protetto.
Sembrava quasi che il cielo si fosse sdoppiato e che le stelle avessero deciso di fare un tuffo in quella pozza di acqua così limpida da lasciar intravedere il fondo.

Era una specie di bozzolo enorme, fatto di roccia tanto liscia da riflettere le lucine dell'acqua e il riverbero sottile e argenteo della luna, una trasmissione di luce eterea che danzava di riflesso sulle superfici, come se anche queste avessero una vita propria.

Sul fondo, una piccola spiaggetta di ciottoli chiari, probabilmente bianchi, si estendeva all'interno della grotta, contribuendo ad offrire un accogliente rifugio dalla vastità dell'oceano esterno.

Izuku aiutò Katsuki ad arrivare con la tavola da surf quasi fino a riva, tenendola ferma mentre lui scendeva, dandogli una specie di appoggio mentre quello trovava l'equilibrio con i piedi nudi contro i ciottoli scivolosi del fondale.

Il tritone, con movimenti eleganti e precisi della coda, si sforzava di mantenere la calma, anche se il suo cuore batteva forte dentro il suo petto, ancora immerso sotto la superficie dell'acqua.

Quando la tavola fu sistemata tirata a riva dal biondo, ancora incerto sulle gambe mentre usciva dall'acqua e slacciava la sicura dalla caviglia, Izuku si trascinò fuori dall'acqua, facendo forza con le braccia e le mani, strisciando sulla spiaggia di ciottoli con una grazia sorprendente. La sua lunga coda rimaneva immersa nella parte terminale, e ogni tanto la muoveva lentamente, creando onde di luce bioluminescente che illuminavano l'area circostante e creavano onde di luce riflessa anche contro la volta della grotta.

Katsuki osservò la creatura in quella cornice naturale, gli occhi pieni di meraviglia, la luce verdastra, tenue, che danzava su di lui e ne accentuava il pallore della pelle, traslucida, caricandola di riflessi cangianti.

Tutta quella bellezza era surreale. Il luogo in cui erano, quella creatura che lo osservava dal basso con un sorriso carico di speranza.

Il biondo sentì un brivido lungo la schiena mentre Izuku si avvicinava, le sue dita che sfioravano delicatamente la pelle delle sue gambe.

Lì, tra il caldo abbraccio della grotta, che un poco tratteneva la temperatura della giornata, e il fresco tocco dell'acqua, Katsuki sentiva una connessione profonda e palpabile, come se tutte le preoccupazioni e le ansie si dissolvessero nell'oscurità luminosa di quel piccolo angolo di paradiso.

Vi era una strana tensione tra di loro, piena di desiderio, di curiosità, di una voglia di conoscersi più a fondo.

"Ti... Ti piace?".

«È stupendo.», mormorò, con gli occhi fissi in quelli dell'altro, perché ancora non capiva se si stava riferendo alla grotta o alla creatura; era così preso da tutto quanto che non sapeva decidersi. Così si ritrovò a fare l'unica cosa che il suo cervello gli suggerì come sensata: si abbassò, finendo per sedersi sui ciottoli freschi, le gambe distese accanto alla coda di Izuku, l'acqua luminosa che gli lambiva talloni e polpacci.

Into deep | {Bakudeku - Mermaid AU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora