Mani rosso sangue

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«Gally» Thomas pronunciò il suo nome in un sussurro e fece un passo in avanti.
«Non avvicinarti» lo fermò Newt «È stato punto»
Il ragazzo aveva gli occhi lucidi, tuttavia il volto era corrucciato nella sua solita espressione arrabbiata.
Gally lasciò cadere dalla mano il cilindro che, come loro, aveva usato per entrare nella tana dei Dolenti «Non possiamo andare via» aveva una pistola tra le mani e Thomas si mise subito in allerta.
«Ma non capisci? L'abbiamo già fatto. Siamo liberi»
«Liberi? Credi di essere libero lì fuori?» gli puntò la pistola contro «No, non si può scappare da questo posto»
«Adesso ascoltami bene, non sei abbastanza lucido. Possiamo aiutarti»
«Io appartengo al Labirinto» disse il ragazzo con voce tremate.
«Metti giù quella pistola»
«E anche tutti voi»

Tutto avvenne in una frazione di secondo.
Qualcuno urlò il nome di Gally nel vano tentativo di fermarlo, ma il ragazzo aveva già poggiato il dito sul grilletto della sua pistola.
Con la coda dell'occhio Thomas vide Minho scagliargli contro la lancia che aveva ancora in mano.
Gally venne trafitto vicino la spalla.
Adesso stava annaspando, la pistola gli cadde di mano e lui si accasciò a terra.
Un attimo dopo sentì il suo nome pronunciato da Chuck con voce flebile.
Lui si voltò verso il ragazzino nel momento esatto in cui le sue gambe non lo ressero più.
Riuscì ad afferrarlo poco prima che il suo corpo impattasse con il pavimento.
Una macchia rossa gli sporcava la maglietta all'altezza dello sterno.
«Chuck! Ti prego, guardami!» gli urlò Thomas ma il ragazzino stava facendo fatica a tenere gli occhi aperti.
«Stai tranquillo» prese una boccata d'aria a fatica «Grazie»
«No Chuck ti prego» Thomas sapeva bene che non avrebbe potuto salvarlo.
I suoi occhi rimasero fissi nel vuoto.

Non respirava più.

Thomas adesso stava piangendo «Ce l'avevamo fatta» disse tra un singhiozzo e l'altro.
Non stava capendo più nulla, le parole sommesse dei suoi compagni gli arrivavano ovattate alle orecchie.
Ad un tratto gli sembrò di sentirsi tirare per le spalle, non aveva idea di chi fosse, udiva solo delle voci estranee.
Non voleva abbandonare Chuck, non voleva lasciarlo lì, non se lo meritava.
Cercò di aggrapparsi con tutte le sue forze al corpo del ragazzino, ma le persone che lo stavano portando via erano più forti di lui e per quanto urlasse e si dimenasse non riuscì nel suo intento.
Venne sollevato e portato via lungo un corridoio, il suo corpo era inerme, il suo cervello non riusciva a mandare impulsi agli arti.
Fino a  quando non uscirono da quel posto.
La luce lo investì e fu costretto a socchiudere gli occhi.
Quegli uomini continuarono a trascinarlo e Thomas vide sotto i suoi piedi, e tutto intorno a lui, una distesa immensa di sabbia.
Era riuscito a trovare un briciolo di forza, quindi si voltò cominciando a correre scortato da quegli uomini vestiti di nero e dal volto coperto... sembravano quelli che aveva visto in video, quelli che avevano attaccato gli scienziati.
Poi vide che lo stavano portando su un elicottero, dentro il quale erano già entrati tutti i suoi compagni.
Non appena fu dentro il velivolo prese il volo.

«Tutto okay ragazzi?» chiese uno degli uomini seduto tra loro «Non preoccupatevi, siete al sicuro adesso»
Thomas si portò una mano sul viso, era ricoperta di sangue, il sangue di Chuck.
Tutti si affacciarono dal portellone nell'esatto momento in cui l'elicottero sorvolava il Labirinto.
Fu uno shock vederlo dall'alto e tutti si guardarono tra di loro.
«Potete rilassarvi» disse l'uomo «Sta per cambiare tutto»

Armato di pistola e delirante a causa di una puntura; il ragazzo prova a sparare a Thomas, ma Minho riesce a trafiggerlo con una lancia. Tuttavia, anche se Gally viene ferito mortalmente, spara un colpo che ferisce in modo letale il piccolo Chuck. Poi, diversi uomini mascherati entrano improvvisamente nella stanza e accorrono a prendere il gruppo di ragazzi superstiti,

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