🌷Tulips. un amore sbocciato 🌷

capitolo 9 Emy

Che stupida che ero stata.Era ovvio che era tutta una messa in scena . stupida,stupida,stupida.

Questo era quello che mi ripetevo mentre le lacrime mi rigavano le guance , e guidavo senza sosta,senza meta, ero arrabbiata delusa e mi sentivo presa in giro....un altra volta,come sempre .
Dopo essere arrivata a casa mi fiondai in cucina,l'unica cosa che mi avrebbe fatto stare meglio mangiare per consolarmi.In questi giorni stavo cercando di tenere un alimentazione sana per il basket,ma è bastato questo a farmi crollare.

Salii in camera e mi misi nel mio letto a guardare video di partite di basket per consolarmi un po'.Perché lo aveva fatto?Sembrava che stesse andando tutte bene e invece era tutta una mia illusione.

                                 James

Cazzo scollati!Gli dissi a Camilla infuriato .
No no no non poteva essere accaduto.Corsi più veloce che potessi ma fu troppo tardi era già salita in macchina e se ne stava andando.Rientrai in palestra con il morale sotto i piedi, dovevo rimediare, era stato tutto un malinteso era lei che si era aggrappata a me io mi stavo già togliendo ma lei era arrivata già da prima .Cazzo stava pure per iniziare la partita , il coach mi avrebbe ammazzato se non avessi giocato.
Dovevo rimediare ma dopo la partita.

A fine partita rigorosamente vinta mi diressi negli spogliatoi cercando di fare il più in fretta possibile.
"Ehi amico tutto bene?"chiese Cam
"si tranquillo" dissi uscendo di fretta dalla doccia.

Venti minuti dopo ero già in macchina che mi dirigevo a casa sua.Menomale che i suoi genitori erano fuori città a trovare i suoi nonni.
Quando arrivai mi tolsi il cappuccio della felpa e suonai il campanello .

Passarono vari minuti ma nessuna risposta,quindi decisi di chiamarla, ma nemmeno così funzionò, così gli mandai un messaggio

"io non mi muovo da qui finché non ti vedo e chiariamo , posso anche stare qui sotto al portico al freddo non mi interessa, finché non ti vedo non me ne vado."

Lo inviai e lo lesse subito ma non rispose.

Tra alcune lacrime che mi rigavano il viso mi addormentai sulle scale del portico sperando in un suo messaggio.