Dopo aver promesso a Chicca di rivedersi la sera,lei lo salutò, lasciandolo solo mentre il ragazzo si faceva largo nella villa.
La struttura era maestosa ma non ostentata, con un'aria tranquilla e di vita vissuta. Era il perfetto riflesso del carattere di Dante, compagno di Anita ed ex professore di Manuel al liceo, un uomo: sobrio, riflessivo e accogliente.
In quel giardino curato, immerso nel verde, gli alberi erano alti e rigogliosi, con il sole di tardo pomeriggio che filtrava tra le foglie, proiettando ombre lunghe sul prato all'inglese.
Tutto era dove l'aveva lasciato, come la vecchia bici, ormai un po' arrugginita appoggiata al davanzale di una delle finestre del piano terra, oppure come le piante di rose che lui ricordava piccole e fragili ed ora erano robuste e fiorite.Era quasi giunto alla porta d'ingresso quando vide una figura familiare.
Anita era china su'una aiuola, intenta ad innaffiare alcune piante di basilico. Indossava la solita maglia a righe che usava per stare in casa, con i capelli raccolti alla meglio e con gli occhiali da lettura appoggiati sulla testa.Si fermò un secondo ad osservarla in silenzio.
Dall'ultima volta che si erano visti, erano passati mesi eppure, in quell'istanti, gli parsero una vita. Decise d'avvicinarsi piano, senza fare rumore, ma quando fu a pochi metri da lei, il desiderio di rivederla lo fece cedere."Mamma".
Anita sobbalzò, rovesciandosi dell'acqua addosso.
Si girò di scatto con gli occhi spalancati, cercando di mettere a fuoco la figurata dinanzi a lei."So d'esse un bel ragazzo, ma non così tanto da lasciare senza parole pure a te"
"Ma quanto sei scemo"esclamò dopo aver realizzato, stringendolo così forte che per un attimo Manuel si sentì quasi soffocare.
Era un abbraccio che aveva desiderato da tempo, uno di quelli che hanno saputo sempre cancellare dubbi e paure.Anita lo lasciò andare solo per un secondo , il tempo di guardarlo negli occhi e accarezzargli il viso.
"Perché non mi hai avvisata del tuo arrivo? Mi avevi detto che saresti venuto la prossima settimana, se no, ti sarei venuta a prende all'aeroporto".Lui sfoggiò il suo famoso sorriso da paraculo, lo stesso che Anita aveva visto migliaia di volte quando era piccolo e cercava di cavarsela in qualche modo.
"Volevo farti 'na sorpresa"La donna lo guardò con l'espressione di chi la sa lunga e scoppiò a ridere.
"Ah si? Una sorpresa? Questa sarebbe la prima volta che te ne riesce una.
Ti ricordi l'ultima? T'eri nascosto dietro il divano per farmi vedere il bigliettino per la festa della mamma, e ti sei addormentato! T'ho trovato che russavi come un trattore".
"Vabbè ero piccolo. Potevo avè otto anni e comunque oggi mi è riuscita".Anita con un sorriso affettuoso gli smosse i capelli "Si, stavolta t'è riuscita".
Manuel alla fine seguì Anita dentro casa e fin da subito venne accolto da quel odore familiare di legno e gelsomino ( la progumazione preferita da sua madre).
Lui si guardò intorno, notando come l'ambiente fosse rimasto praticamente lo stesso di come lo ricordava: i mobili in legno scuro, i divani in pelle, le luci soffuse che davano un senso d'intimità.
Ma c'era qualcosa di diverso, quasi impercettibile.
Gli occhi gli caddero sugli scaffali che sembravano essersi moltiplicati. Ce n'erano molti più rispetto a prima, e tutti stracolmi di libri.
Arte, storia, letteratura, filosofia...Si avvicinò a una delle librerie scorrendo con le dita i dorsi dei volumi. Tra i tanti vide molti titoli a lui familiari come la "Critica della ragione pura" di Kant seguita da gli altri due volumi della trilogia del pensatore. Li osservava con un misto di nostalgia e rispetto, ricordando quanto questi avessero contribuito a farlo appassionare alla materia.
Stava per prendere uno di quei libri dallo scaffale quando una voce lo interruppe.
"Ti trovo sempre lì, davanti a questi libri, non cambia mai Manuel"
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Sehnsucht
FanfictionLa vita non è altro che una serie di storie che iniziano e finisco e che spesso si intrecciano; noi esseri umani, siamo bravissimi a raccontarle agli altri e a noi stessi, tanto d'averci consentito d'esser quello che oggi siamo. Molti si chiedono a...