Erano appena le 10:00 del mattino quando Simone entrò in cucina con passo leggero, cercando di non farsi troppo notare.
Anita era intenta a cucinare, tagliando delle verdure sul tagliere, immersa nel suo lavoro. Il profumo familiare che pervadeva la stanza era un mix rassicurante di spezie e sugo. Simone si fermò un attimo sulla soglia, incerto su come iniziare. Alla fine, si schiarì la voce."Ciao, Anita," disse, facendosi avanti. Lei alzò lo sguardo e gli sorrise.
"Simone, tutto bene? Hai fatto colazione?," rispose Anita, continuando a mescolare la pentola con disinvoltura.
Simone annuì, cercando di sembrare il più naturale possibile, anche se un po' di imbarazzo lo accompagnava. "Sì, grazie ... volevo solo parlarti un attimo, se hai tempo."
Anita allora alzò un sopracciglio, accennando un sorriso divertito. "Non mi dire che Manuel ha combinato qualcosa? Che ha fatto stavolta?" chiese, con quel tono scherzoso che usava quando voleva rompere la tensione.
Simone abbozzò un sorriso nervoso. "No, no, niente di che... è solo che... stavo pensando al suo compleanno, domani." Fece una pausa, cercando di scegliere le parole giuste senza rivelare troppo.
Anita lo guardò più attentamente, mettendo giù il coltello per dargli tutta la sua attenzione. "Ah, il compleanno. Sì, lo so, Manuel non è mai stato uno da grandi festeggiamenti. Hai pensato a qualcosa di speciale?"
Simone esitò, guardando il pavimento per un attimo. "Non lo so... cioè, non voglio fare niente di esagerato, non gli piacerebbe. Però... ecco, ci tenevo che non fosse solo un giorno come un altro, capisci?" Il suo tono era calmo, quasi timido. Non voleva apparire troppo coinvolto, ma era evidente che il pensiero lo preoccupava.
Anita lo osservò con uno sguardo più dolce, intuendo quanto gli stesse a cuore. "Capisco. E che idea avevi? Hai già pensato a qualcosa?"
Simone si spostò nervosamente, incrociando le braccia mentre cercava le parole giuste. "Stavo pensando... forse lo porto in un posto dove andavamo spesso. Non è una grande cosa, ma pensavo potesse piacergli."
Anita sorrise di più, riconoscendo la timidezza di Simone e quanto si stesse impegnando. "È un'idea bellissima, Simone. Semplice, ma piena di significato. A volte sono proprio queste le cose che restano più impresse."
Simone fece un leggero cenno di assenso, visibilmente sollevato dal fatto che Anita approvasse. "Sì... spero solo che non lo prenda male. Sai com'è lui, non gli piace molto quando facciamo cose per lui." Poi aggiunse, con un po' più di timidezza: "E poi... è il primo compleanno che passiamo insieme da quando è tornato, volevo che fosse... un po' speciale, tutto qui."
Anita lo guardò con affetto, riuscendo a leggere tra le righe di quel discorso esitante. Non voleva spingere troppo, ma era chiaro quanto Simone ci tenesse. "Manuel sarà felice, anche se non lo dirà apertamente. E il fatto che tu ci tenga così tanto... beh, è già un regalo enorme. Non preoccuparti troppo, vedrai che apprezzerà."
Simone abbassò lo sguardo, arrossendo leggermente. "Grazie, Anita. Non so, spero di fare la cosa giusta."
Lei si avvicinò e gli diede una pacca leggera sulla spalla, con un sorriso caloroso. "Stai facendo la cosa giusta, fidati. Non importa quanto sia semplice o grande quello che fai, l'importante è che venga dal cuore. E questo Manuel lo sa bene."
Il ragazzo annuì, ricambiando il sorriso, sentendosi un po' più sicuro. "Ok, allora... vediamo come va."
Dopo questa conversazione, Simone passò l'intera giornata fuori casa, cercando disperatamente di mettere insieme i pezzi di un'idea che gli sembrava ancora confusa. Voleva rendere speciale quel compleanno per Manuel, il primo che avrebbero passato insieme da quando lui era tornato. La mattinata era scivolata via tra strade affollate e vetrine che riflettevano la sua ansia, e il pomeriggio l'aveva trascorso ancora più agitato, girovagando per Roma in cerca di ispirazione. Aveva persino chiesto consiglio a qualche amico, e anche a Dante, incrociandolo in fretta tra una cosa e l'altra. Ma alla fine, la soluzione che sembrava più adatta non gli venne da nessun altro se non dalla sua stessa intuizione: qualcosa di semplice, che però potesse davvero significare qualcosa per Manuel.
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Sehnsucht
FanfictionLa vita non è altro che una serie di storie che iniziano e finisco e che spesso si intrecciano; noi esseri umani, siamo bravissimi a raccontarle agli altri e a noi stessi, tanto d'averci consentito d'esser quello che oggi siamo. Molti si chiedono a...