La casa di Clarissa era piccola ma accogliente, il tipico appartamento da studentessa universitaria. Un divano di seconda mano, qualche poster alle pareti per rendere le stanze più "personali" e un tavolo di legno che si trovava sempre al centro delle loro serate. Non era la prima volta che Simone e Antonio si trovavano lì per una cena improvvisata, anzi, ormai era diventata quasi una tradizione settimanale. Lei amava cucinare per loro, e sapevano che una volta lì, tra un bicchiere di vino e una battuta, si sarebbero rilassati come a casa propria."Non ci posso credere che sia già iniziato un altro anno universitario ," disse Clariss, mescolando la pasta. "Sembra che fosse ieri quando abbiamo fatto la nostra prima cena tutti insieme."
"Esattamente," rispose Simone, mentre cercava di aprire una bottiglia di vino con il cavatappi. "E la mia abilità di aprire le bottiglie è migliorata di una tacca."
Antonio rise. "Migliorata? Non è che avessi molto margine di miglioramento, eh!"
Con un ultimo sforzo, Simone finalmente riuscì a far saltare il tappo. "Visto? Maestro dell'apertura delle bottiglie!" esclamò trionfante.
"Bravo! Adesso puoi aggiungere 'sommelier' al tuo curriculum," commentò il biondo, mentre Clarissa portava i piatti fumanti al tavolo.
"Ecco la cena, signori. Fate onore al mio talento culinario!".
Dopo aver riempito i bicchieri di vino, il trio si sistemò a tavola, e la conversazione prese una piega più leggera. "Parliamo di Manuel," iniziò Clarissa, osservando il volto di Simone. "Emanuele era proprio come me l'aspettavo."
"E com'era che te l'aspettavi?" chiese Simone, curiosità e un sorriso malizioso sul volto.
"Un po' chiuso, ma interessante," rispose lei. "Diciamo che non mi ha sorpreso."
"Non mi convince tanto, a dire la verità," intervenne Antonio, posando la forchetta. "Mi sembrava che mi guardasse un po' strano."
Simone lo guardò, facendo un gesto vago con la mano. "Guarda che è il suo modo di fare. Inizialmente è diffidente. Ma Manuel è una delle persone migliori che conosco. Cerca solo di esprimere quello che prova, ma non è uno che si espone facilmente."
"No, no, no," ribatté Antonio, scuotendo la testa. "La risposta è semplice: secondo me è semplicemente geloso."
Simone scoppiò a ridere. "Ma perché dovrebbe essere geloso? Sa perfettamente che io sono gay. Non potrebbe mai pensare che ci sia qualcosa tra me e Clarissa!"
A quel punto, Clarissa si mise a ridere, divertita dalla situazione. "Hai capito, Antonio? Non c'è modo che Manuel pensi a una cosa del genere."
"No, no, proprio perché lui sa che tu sei gay, lui è geloso," ribatté Antonio, con un tono quasi serio.
Simone lo guardò incredulo, poi si voltò verso Clarissa, cercando conferma. "Ma tu sei impazzito? Manuel è geloso di me e di te?"
"Certo! Geloso di me e di te," rispose Antonio, con un sorriso compiaciuto, come se avesse appena fatto una scoperta importante.
"In fondo, come potrei biasimarlo? Chi non sarebbe geloso di me?" continuò Antonio, con una certa fierezza nel tono.
Clarissa scoppio a ridere, osservando la scena che si stava sviluppando tra Simone e Antonio. "Ma dai, Simone, cerca di calmarti," disse. "Non è così strano, no?"
"Ma che stai dicendo?" Simone cercò di mantenere il tono serio, ma il sorriso gli si allargava. "Cioè, lui non ha nessun motivo! Noi siamo solo amici!"
Antonio si mantenne fermo e tranquillo, persuasivo. "No, no, no, è come dico io. Devi accettare questa verità, amico mio."
Simone scosse la testa, ridendo. "Non è possibile! Manuel geloso di me? Non ha motivo di esserlo!"
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Sehnsucht
FanfictionLa vita non è altro che una serie di storie che iniziano e finisco e che spesso si intrecciano; noi esseri umani, siamo bravissimi a raccontarle agli altri e a noi stessi, tanto d'averci consentito d'esser quello che oggi siamo. Molti si chiedono a...