(lll) Ombre del passato.

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<<Il y a dans tout cœur un vide, et dans ce vide, une nostalgie de l’amour>>

~ Victor Hugo

(In ogni cuore c'è un vuoto,
e in quel vuoto, una nostalgia d'amore.)

LAUREN.

La mia giornata inizia presto, come ogni giorno. Alle 6 del mattino, il mio appartamento è ancora avvolto nel silenzio della città addormentata. Le luci del lampadario pendente illuminano a malapena la cucina, mentre il caffè gorgoglia nella macchinetta. Non è che io ami particolarmente svegliarmi così presto, ma la routine è una forma di disciplina a cui mi aggrappo saldamente. Mi muovo con gesti abitudinari, il caffè scorre nel filtro e la dolce fragranza pervade l’aria.
Luke, il mio cane, nonché migliore amico, si avvicina con uno sbadiglio e mi osserva con occhi curiosi mentre preparo la colazione.

Ho sempre avuto una passione per le lingue e per la letteratura. Sono cresciuta in una famiglia in cui la cultura e l’istruzione erano molto apprezzate, ma non sempre era facile. Mia madre, una traduttrice freelance, era costantemente impegnata con le scadenze e mio padre, un ingegnere, passava lunghe ore in ufficio. I miei genitori hanno sempre sostenuto la mia istruzione, ma non erano presenti quanto avrei desiderato. Crescendo, mi sono spesso ritrovata a fare i conti con una sensazione di solitudine che mi ha spinta a rifugiarmi nei libri e nello studio.

Ricordo che, durante la mia adolescenza, ho passato ore a leggere romanzi di autori francesi. Le opere di Victor Hugo e Marcel Proust mi hanno affascinato e ispirato. La mia scelta di diventare insegnante di francese è stata una conseguenza naturale di quella passione. Tuttavia, l’insegnamento non è sempre come lo immaginavo. Quando ho deciso di diventare professoressa, pensavo che avrei potuto condividere il mio amore per la lingua con gli studenti in modo che potessero apprezzarla quanto io. Ma la realtà è spesso diversa dalle aspettative.

Oggi, dopo una colazione veloce, indosso il mio completo grigio scuro, il mio modo di apparire sempre professionale. Saluto Luke con una carezza e mi avvio verso la scuola in macchina. Il tragitto è breve e mi permetto di riflettere su come si è evoluto il mio approccio all’insegnamento negli ultimi anni. Ho imparato a gestire i diversi tipi di studenti e le varie sfide che comporta la mia professione. La mia esperienza mi ha insegnato che ogni studente è unico e che dietro a ogni apparente resistenza può nascondersi un potenziale inespresso.

Arrivo a scuola e mi dirigo verso l’aula. Gli studenti sono già seduti, alcuni chiacchierano mentre altri sembrano persi nei loro pensieri. Calliope è seduta al suo banco, la testa leggermente inclinata verso il basso, come se stesse cercando di evitare lo sguardo di chiunque. Il suo atteggiamento è stato per me una costante fonte di frustrazione e interesse sin dal primo giorno.

Quando entro in aula, sento il silenzio calare immediatamente. Gli studenti sono abituati alla mia presenza e sanno che non tollero distrazioni. Calliope, tuttavia, sembra un’eccezione. La sua riluttanza e il suo comportamento sarcastico sono come una sfida che mi spinge a dare il massimo. Mi chiedo spesso cosa si nasconda dietro il suo atteggiamento. Potrebbe essere solo una facciata, una barriera che ha costruito per proteggersi.
Proteggersi da cosa?
Cosa nasconde dietro quelli occhi azzurri e l'armatura di bronzo che le pesa sul petto?

Durante la lezione, propongo un'attività di gruppo su "Les Misérables". Il mio obiettivo è stimolare una discussione approfondita sui temi del romanzo, sperando di coinvolgere Calliope e gli altri studenti in una riflessione significativa. Tuttavia, Calliope sembra riluttante a partecipare e quando le chiedo un’opinione, il suo sarcasmo è quasi palpabile.

«Sembra che la complessità del romanzo non ti affascini,» le dico, cercando di mantenere un tono neutro.

Provocare questa studentessa mi viene spontaneo come svolgere una mansione quotidiana, eppure aspettare una sua qualsiasi reazione mi stimola come nient'altro può fare.
Dovrei lasciarla stare, ma oramai la vedo come la mia sfida personale: devo riuscire a farla appassionare a ciò che insegno.

Il sottile Fil Rouge.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora