<<Je m'ouvrais pour la première fois à la tendre indifférence du monde.>>
~Albert Camus.(Mi aprivo per la prima volta alla tenera indifferenza del mondo.)
CALLIOPE.*Un mese dopo.*
ll vento d’ottobre è tagliente. Le foglie morte danzano sui marciapiedi, trascinate da un’aria gelida che penetra sotto il cappotto. Cammino lentamente attraverso il cortile della scuola, cercando di ignorare il freddo pungente che mi arrossa le guance. L’anno scolastico è cominciato da un po’, ma sembra che non riesca ancora a trovare un equilibrio. Le giornate scorrono troppo velocemente, e ogni cosa mi sfugge di mano, come un fiume in piena. L'ultimo anno sembra voler scappare velocemente da me, ma sono disposta a inseguirlo correndo fino a quando i miei polmoni non cesseranno, e ciò perché il liceo non torna. Le insegnanti non tornano. Soprattutto una.Poi lo vedo: Ethan, appoggiato al muro vicino al cancello. Indossa una giacca di pelle nera che gli dà un’aria da ribelle, la stessa che mi ha sempre fatto sorridere quando stavamo insieme. Nonostante tutto, con lui c’è ancora una certa intimità. È un abbraccio che non sono ancora riuscita a sciogliere del tutto. Anche se ci siamo lasciati da mesi, ogni tanto ci rivediamo. Non succede mai niente, ma ogni volta è come se ci stessimo cercando in una vecchia abitudine, una bolla di familiarità che rappresenta una delle poche costanti della vita.
Mi avvicino e, senza pensarci troppo, lo abbraccio. Un abbraccio caloroso, lungo, quasi affettuoso. Lui mi stringe a sua volta, senza fare domande, e per un momento siamo solo noi due, come se tutto il resto del mondo fosse sparito. Non posso fare a meno di chiedermi, però, se qualcun altro stia osservando. Se Lei stia guardando.
E infatti, la sento prima ancora di vederla. Il suo profumo, inconfondibile: fiori, ambra, qualcosa di speziato che si insinua nell’aria. Lauren Dubois è lì, da qualche parte, lo so. Il cortile è abbastanza grande, ma lei non è mai così lontana. E anche se non la vedo, sento il suo sguardo su di me, come una corrente elettrica che mi attraversa la schiena. Mi sciolgo dall’abbraccio con Ethan, ma dentro di me spero che lei abbia visto, che si sia accorta, e che non sia rimasta indifferente. Perché anche io, ogni tanto, voglio giocare. Voglio vedere se la professoressa Dubois è capace di provare... gelosia.
Ethan mi dice qualcosa, una battuta leggera, ma io non ascolto. Sono distratta. La mia mente è altrove. Con lei.
***
Qualche giorno dopo, mi ritrovo in un ambiente che non avevo programmato di frequentare. Il piccolo caffè dove vado di solito è chiuso per lavori di ristrutturazione, quindi ho optato per un’altra caffetteria nelle vicinanze. È un posto più intimo, con poche persone. Perfetto per nascondersi.
Sto seduta al tavolo da qualche minuto, con un libro aperto davanti, ma non riesco a concentrarmi. Il profumo di caffè appena fatto mi riempie le narici, ma i miei pensieri sono confusi. Non riesco a scacciare l’immagine di Lauren che mi osserva mentre abbraccio Ethan. Mi chiedo se ci abbia pensato anche lei.
La porta del locale si apre con un lieve scampanellio, e subito capisco chi è entrato. Non ho nemmeno bisogno di guardare. È come se la sua presenza fosse stata scolpita nella mia mente. Il profumo di Lauren si mescola a quello del caffè, avvolgendomi prima che lei si avvicini al tavolo.
«Ciao, Calliope,» dice con il suo solito tono calmo.
La sua voce è bassa, un sussurro che sembra fatto apposta per farsi sentire solo da me.Alzo lo sguardo e la vedo. È elegante, come sempre, con quel cappotto grigio, in pendant con i suoi occhi, che la rende quasi eterea. I capelli biondi e mossi sono sciolti e posati dolcemente sulla spalla destra.
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Il sottile Fil Rouge.
RomanceCalliope, una vivace studentessa del quinto anno di liceo linguistico, ha sempre considerato le sue lezioni di francese come una noiosa parentesi nella sua giornata scolastica. Ma tutto cambia quando la professoressa Lauren Dubois, un'insegnante di...