3- (J) Il genio aveva colpito ancora

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"Ti rendi conto? Ti rendi conto? Ti rendi conto? Ti rendi conto? Ti rendi conto?"
Il tizio che stava urlando questa frase a ripetizione era un puro esemplare di coniglio selvatico, visto e considerato che stava saltando ininterrottamente di qua e di là in ogni angolo della stanza da almeno una decina di minuti, se non di più.

"Sì, me ne rendo conto, ma adesso potresti gentilmente adagiare il tuo culo su quella bellissima sedia? Mi fai venire il mal di testa." sbuffai più che esasperato.

La testa mi scoppiava già da un bel po', ma, in fondo, era davvero bello vederlo così felice.

Theo mi guardò con un sorrisino. "Ohhh, andiamo, JayJay. Sono solo felice, è come se mio figlio stesse muovendo i suoi primi passi."

Lo guardai sconcertato, sbattendo più volte le palpebre. Quella sottospecie di Chipmunks uscito male aveva osato definire la mia opera d'arte suo figlio?

"Ti ricordo che è una mia canzone e non tua." precisai serio enfatizzando sulla parola mia.

Se Theo si fosse messo a cantare, probabilmente avrebbe rotto perfino il servizio da tè di porcellana che sua madre tanto adorava, oltre ai timpani di tutti noi presenti.

Lui, di rimando, sbuffò sonoramente. "Ed io ti ricordo che ho collaborato alla creazione di questa bellissima canzone."
Mi guardò imbronciato, incrociando le braccia al petto, ma io sapevo bene che il suo sguardo nascondeva tanta fierezza.

Fierezza che smontai in meno di due secondi. Scoppiai a ridere. "Mi hai suggerito sì e no una riga."
Lo guardai alzando un sopracciglio e calcando la parola "suggerito".

La sua intuizione era stata una vera illuminazione divina o una botta di culo incredibile, dipende dai punti di vista, però mi aveva permesso di terminare finalmente la mia nuova canzone e di iniziarne la registrazione.

Dopo aver scritto un'intera canzone, ero entrato in blocco proprio quando mi mancavano poche righe alla fine, quindi gli ero grato, ma questo non lo avrei mai detto apertamente.

Non appena Theo sentì le mie parole, la sua espressione cambiò radicalmente, passando da imbronciata a schifata. "Tskkk, sei solo un figlio ingrato."

Il Chipmunks mi aveva appena dato del figlio ingrato? A me? Ma se tra i due era lui che sembrava un bambino!

"Ohhh, andiamo fratellino, lasciagli avere il suo attimo di notorietà." disse Johann, passandosi una mano tra i capelli biondo cenere. Smise di messaggiare e appoggiò il telefono accanto alla sua coscia, segno che si stava dedicando completamente a noi e alla nostra conversazione.

Guardai mio fratello e, nell'esatto momento in cui i suoi occhi incontrarono i miei, scoppiammo a ridere.

"Siete solo due... due..." Theo aveva le guance rosse e il solito broncio.

Era in occasioni come questa che mi chiedevo se ci avesse mentito sulla sua età. Questo ragazzo non poteva seriamente essere più grande di me di due anni.

"Stronzi?", "Coglioni?", "Bastardi?". Io e mio fratello iniziammo a suggerire ipotetici insulti con cui il corvino potesse terminare la frase.

"Siete solo due scemotti."
Questa volta a ridere non fummo solo io e mio fratello, ma anche gli altri ragazzi presenti nella stanza che, fino a quel momento, erano rimasti in disparte. Stavo per collassare per mancanza d'aria.

"Theodore, non riesco a credere che tu sia reale."
Risi ancora, mentre Johann si teneva la pancia per le troppe risate, cadendo perfino dalla poltroncina su cui era seduto, e Hunter era già praticamente steso a terra.

Theo mi guardò male e sbuffò. "Senti, questo nome l'ha ripudiato perfino mia madre, smettila di chiamarmi così, idiota."

"Va bene Chipmunks." Alzai le mani in segno di resa, continuando però a ridere dei suoi modi di fare e del suo grande "insulto".

"Ragazzi, non vorrei essere il guastafeste della situazione, ma credo che dovremmo buttare giù qualche idea per il music video." disse Joshua, sistemando gli occhiali quadrati sul naso e spegnendo il computer per poter dedicare a noi la sua completa attenzione.

"Io credo che si dovrebbe denudare." Boom, ed ecco Theodore e le sue idee geniali. Qualcuno dia un premio a questo ragazzo per l'originalità.

"Non ho intenzione di farlo." mi passai una mano sul viso, stanco. Avevo voglia di dormire, tanto, tipo per 48 ore di fila.

"Sì, ma se ti denudi poi..."
"Ho detto no." bloccai la frase sul nascere per non farlo continuare.

"Ma io intendo un denudamento coperto." Oh no, aveva continuato.

"Non ho intenzione di spogliarmi."
"E come sarebbe questo denudamento coperto?" Dicemmo in contemporanea io e Johann.

Io ero già esasperato di mio, ma mio fratello che gli dava corda era la mia via per l'inferno.

E mentre Theodore spiegava a Johann cosa intendesse per denudamento coperto, Sean, vedendomi più che provato e con una grande necessità di riposare, decise di intervenire.

"Io direi che per oggi dovremmo rilassarci un po', ce lo meritiamo. In fondo abbiamo finito di registrare la canzone neanche un'ora fa. Abbiamo ancora tempo per pensare all'MV."

Annuì ripetutamente per far comprendere il mio assenso.

Era assolutamente necessario rilassarsi, oggi, domani, dopodomani, e il giorno dopo ancora...

Mentre ognuno di noi tornava a farsi i fatti propri dopo quel piccolo momento di distrazione, la porta della stanza venne spalancata rivelando la figura di Nate con gli occhi che scintillavano e il respiro pesante manco avesse corso la maratona di New York.

Era stato bellissimo poterla assaporare, anche se per poco, ma adesso addio pace.

"Ragazzi, ho un'idea geniale per il videoclip." Mi raddrizzai e strofinai le mani tra loro, in attesa che esponesse la sua idea.

Il genio aveva colpito ancora.

Don't Let Me Love YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora