Capitolo 5

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"Dormito bene?" domandò aggrottando le sopracciglia.

"Mh mh." risposi velocemente mentre mi andai a sedere sul divano con le gambe incrociate.

"Buongiorno!" esclamò mia madre entrando in cucina mentre trascinava una valigia più grossa di lei.

Mi voltai a guardarla e le feci un cenno con la testa. Odiavo anche lei, specialmente perché assecondava mio padre in ciò che faceva.

"Alzati e andiamo Ivy, saluta tuo padre avanti." disse lei avvicinandosi alla porta d'ingresso.

Mi alzai e sospirai guardando il pavimento, mi avvicinai a lui e fui costretta ad abbracciarlo. Chiusi gli occhi non vedendo l'ora di staccarmi. Le sue mani mi strinsero il sedere, mi ci diede uno schiaffo forte su e mi lasciò.

Emisi un verso dal dolore e ci poggiai una mano, non lo guardai nemmeno in faccia, mi voltai verso mia madre e me ne andai con lei. Ero un po' più tranquilla.

Io e Alecto, ci smaterializzammo direttamente davanti ad Hogwarts: un castello da fiaba gigantesco, con le mura di pietra, a circondarlo un vasto lago dall'acqua scura, quasi nera e dall'altra parte una fitta foresta.

Mi guardai intorno così tanto che non mi accorsi che mia madre stava camminando qualche metro più avanti di me. La raggiunsi correndo ed entrammo nel castello. Dopo tanto tempo, avevo un sorriso stampato in faccia. Vedere quel posto mi fece bene.

Era letteralmente pieno di gente, c'erano studenti che camminavano in continuazione e ovunque in tutte le direzioni. Sembrava un labirinto all'interno.

Camminavo e nel mentre osservavo tutto intorno a me incantata, senza neanche accorgermi che mia madre si era fermata a parlare con due persone: un vecchio con una barba lunghissima e una donna sulla sessantina vestita con un mantello di velluto verde scuro.

Io mi misi con la schiena poggiata al muro ad aspettare e nel frattempo in lontananza, vidi qualcuno che mai mi sarei aspettata di vedere: si trattava di Draco.

Ma non era solo, era in compagnia di un ragazzo di colore alto esattamente come lui e vestiti entrambi di nero.

Appena mi vide, mi squadrò dalla testa ai piedi e si morse il labbro inferiore, passò davanti a me e girò l'angolo.

Sospirai e quando mia madre finì di parlare, lei mi mostró un po' il castello, in realtà mi fece notare il posto in cui avrebbe lavorato, il suo studio e la sua stanza da letto per poi portarmi in una sala gigantesca riempita da 5 lunghe tavolate: 4 poste in modo verticale per gli studenti e il quinto tavolo per i professori posizionato in modo orizzontale rispetto all'entrata.

La sala era piena di studenti, proprio perché ci andammo all'ora di cena. Non intravidi però neanche una mollica di cibo sui tavoli. Non appena io e mia madre ci ritrovammo a camminare lungo la sala, sentivo gli occhi di chiunque puntati su di noi. Mi sentivo terribilmente a disagio. Non volevo che la gente mi guardasse così tanto, volevo sparire completamente.

Il mio più grande desiderio nella vita era quello di essere invisibile.

Arrivammo finalmente davanti al preside, l'uomo con la lunga barba che vidi prima, e costui strinse la mano a mia madre portandola seduta accanto ai professori.

"Benvenuti o bentornati ad Hogwarts, ragazzi e ragazze, prima di iniziare con la cerimonia dello smistamento, voglio avere il piacere di presentarvi la vostra nuova insegnante di babbanologia, Alecto Carrow!" disse il preside a voce alta mentre io pazientavo in piedi accanto a lui.

Tutti applaudirono calorosamente e poi il preside mi fece avvicinare a lui.

"Voglio inoltre presentarvi la vostra nuova compagna, Ivy Carrow, figlia della nuova professoressa che si unirà insieme a voi per iniziare il sesto anno e tra pochissimo vedremo in che casa verrà smistata!" continuò.

Di nuovo un caloroso applauso per me. Abbassai lo sguardo imbarazzata e mi morsi il labbro inferiore trattenendo un sorriso brillante. Perché non lo feci uscire quel sorriso me lo chiesi anch'io.

Quando arrivò il momento, Silente, il preside, si andò ad accomodare al centro della tavolata dei professori e la stessa donna vestita di verde che notai prima si avvicinò a me.

"Che la cerimonia abbia inizio, Ivy Carrow vieni avanti." mi disse seria mentre mi fece cenno di sedermi su uno sgabello di legno.

Mi sedetti con le gambe accavallate e vidi come la donna si avvicinò a me per posizionarmi un vecchio cappello parlante di colore marrone sulla testa.

"Mh, abbiamo una ragazza molto coraggiosa qui, dopo tutto quello che ha passato, io direi quindi...Grifondoro!" esclamò il cappello scatenando l'ennesimo applauso stavolta però proveniente solo da un tavolo.

Sorrisi un po' e andai a sedermi a quel tavolo.

Quando anche tutti i primini vennero smistati nelle proprie case, iniziò il banchetto: apparí una quantità enorme di cibo di qualsiasi tipo sulle tavolate.

Tutti iniziammo a mangiare, io però non parlavo con nessuno, non avevo neanche chissà quanta fame, avevo sempre mangiato poco sin da piccola.

"Allora facciamo così ingrata bambina, se mangi vai a dormire, sennò ti tocca offrirmi la tua piccola fica, vediamo cosa preferisci." disse mio padre severo mentre teneva una mano sulla mia spalla.

"Non ho fame, ho freddo!" protestai.

"Va bene, seguimi in camera che oggi mi diverto più del solito."

Quello che successe in quella camera evitai proprio di ricordarlo altrimenti sarei scoppiata in lacrime davanti a tutti, ero solo una bambina di 9 anni...

La cena terminò ed io evitai chiunque, camminavo con lo sguardo a terra cercando la sala comune dei Grifondoro e per sbaglio andai a sbattere contro qualcuno di parecchio alto.

"S-Scusami!" alzai subito lo sguardo e riconobbi quegli occhi gelidi e profondi come l'oceano, come i miei.

Avevo appena sbattuto contro Draco.

"E stai attenta cazzo!" sbottò nervoso.

Sospirai e lo guardai dal basso.

"Ti ho chiesto scusa, non pensavo di rivederti qui." parlai.

"Nemmeno io, non ti avrei messa in Grifondoro visto che tanto coraggiosa non sei, forse il cappello non ti ha sentita urlare nei sotterranei di casa mia." disse lui utilizzando un tono arrogante.

Mi dava tremendamente fastidio, parlava senza sapere un cazzo di me, senza neanche conoscermi.

"Tu non sai niente di me." risposi fredda e feci per andarmene ma il suo corpo mi si mise davanti bloccandomi.

𝚗𝚒𝚐𝚑𝚝𝚖𝚊𝚛𝚎//𝙳𝚛𝚊𝚌𝚘 𝙼𝚊𝚕𝚏𝚘𝚢 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora